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Terrorismo rosso: arresti in Francia. Sabbadin: “ferita aperta”

La Francia toglie la protezione a sette terroristi rossi Italiani condannati per reati di sangue. Mandato di arresto a Parigi per Luigi Bergamin, l'ideologo dei Pac, i proletari armati per il comunismo che hanno ucciso nel 1979 Lino Sabbadin per punirlo dato per essersi difeso durante una rapina 

Ordine di arresto, oggi a Parigi, per 7 persone condannate per reati di sangue legati al terrorismo rosso e commessi in Italia negli anni Settanta e Ottanta.

Terrorismo rosso

Quattro sono in manette. Tre sono tuttora ricercati tra cui Luigi Bergamin, condannato per l’omicidio del macellaio Lino Sabbadin, anche se la sua pena sarebbe vicina alla prescrizione. Bergamin è considerato l’ideologo dei proletari armati per il comunismo Pack di cui faceva parte Cesare Battisti, in carcere in Italia dal 25 marzo del 2019, dopo essere stato catturato in Bolivia.

I ricercati

Ricercati anche Maurizio di Marce e Raffaele Ventura. Tra i Fermati Pietro Stefani fondatore con Adriano Sofri di Lotta Continua, condannato a 22 anni come mandante per l’omicidio Calabresi; gli ex br Alimonti e Marina Petrella.

L’autorizzazione di Parigi all’operazione della polizia italiana è arrivata dopo un incontro tra la ministra Cartabia e il suo collega francese. La dottrina francese, hanno dichiarato dall’Eliseo, è asilo agli ex brigatisti ma non per i reati di sangue.

La soddisfazione di Adriano Sabbadin

Soddisfatto Adriano Sabbadin figlio del macellaio di Santa Maria di Sala. Ucciso nel 1979 dai Pack per punirlo per aver reagito ad una precedente rapina, uccidendo il rapinatore.

I Pack volevano essere solidali verso la piccola malavita, che usando le loro parole, ritenevano che le rapine venivano portate avanti per il bisogno di giusta riappropriazione del reddito e di rifiuto del lavoro.

Gli arresti degli ex brigatisti in Francia, ha detto Sabadin, non sono solo una soddisfazione per noi, parenti delle vittime, ma per tutto il nostro paese è una giustizia che doveva essere assicurata molto tempo fa.

Su Bergamin, in particolare Sabbadin si è dichiarato dispiaciuto. I nostri morti non sono andati in prescrizione, ha detto. Ha aggiunto: abbiamo una ferita aperta finché non si concluderà il ciclo non sarà rimarginata. Il governo francese si assuma la responsabilità per la fuga di Bergamin e per avergli dato protezione fino ad ora, anche se, ha concluso, sono fiducioso che possa essere catturato

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