Cultura e Spettacolo

Ok a Facebook per le suore di clausura, ma con moderazione

La “Cor Orans”, l’Istruzione applicativa della Costituzione apostolica “Vultum dei Quarere” sulla vita contemplativa femminile dice sì, ma con moderazione, all’uso dei social network da parte delle 38mila suore di clausura sparse per il mondo.

Le autorità vaticane chiedono alle suore di clausura «sobrietà e discrezione» nell’uso dei social network e dei mezzi d’informazione, così da «salvare il raccoglimento e il silenzio», demandando al Capitolo conventuale il compito «di stabilire la modalità di uso di questi mezzi, chiedendo alle monache maturità di giudizio e capacità di discernimento, e soprattutto amore alla propria vocazione contemplativa».

Lo hanno scritto all’interno di “Cor Orans”, l’Istruzione applicativa della Costituzione apostolica “Vultum dei Quarere”, dedicata alla vita contemplativa femminile, firmata dalla Congregazione per gli istituti di vita consacrata. La Santa Sede raccomanda di salvaguardare ciò che nella vita di clausura è ritenuto necessario, il silenzio e il distacco dal mondo, perché non si può scegliere il solo a solo con Dio, se poi la prassi quotidiana porta continuamente altrove.

Quindi i mezzi d’informazione: «devono essere usati con sobrietà e discrezione, non solo riguardo ai contenuti ma anche alla quantità delle informazioni e al tipo di comunicazione, affinché siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie, e non occasione di dissipazione o di evasione della vita fraterna».

Inoltre: «L’uso dei mezzi di comunicazione, per motivo di informazione o di lavoro, può essere consentito nel monastero, ma con prudente discernimento, ad utilità comune».

L’Istruzione è stata presentata oggi da monsignor José Rodríguez Carballo, segretario della Congregazione, secondo il quale al momento ci sono nel mondo 37.970 suore di clausura, «non poche in questo contesto di crisi vocazionale». Ma la risposta alla crisi non deve comportare uno stravolgimento dello stile di vita, le regole di sempre vanno mantenute, dunque non si può scegliere la clausura e nel contempo lasciare entrare continuamente il mondo nelle proprie mura.

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