Il Fatto

Sergio Berlato: motore elettrico, è pura utopia nell’immediato

Oltre ad avere costi elevati per un cittadino medio, si pone il quesito di dove si carichino le batterie per le auto elettriche

Nuova puntata de “Il Fatto di Luigi Gandi” dal titolo “La nuova agenda 2030: focus su ambientalismo e animalismo”: lo sviluppo sostenibile, i grandi principi generali dell’ambiente della sostenibilità, lotta alla fame del mondo alla povertà e i grandi principi delle nazioni unite. Nel parliamo con Francesca Zaccariotto, assessore del comune di Venezia e l’onorevole Sergio Berlato.

Sergio Berlato sui motori elettrici

“Ritengo debba essere una scelta. Cioè se uno ritiene, in questo modo, di inquinar meno e quindi di dotarsi di mezzi a trazione elettrica, lo può fare se è una scelta sua ed in alcuni campi può essere applicato, in altri assolutamente no. Al di là di tutto, bisogna che rendiamo conveniente andare con il motore elettrico.

Io mi sono fatto fare delle simulazioni da alcuni ingegneri su ciò che può costare ad un cittadino comune passare da un macchina a benzina o diesel ad una elettrica.

Cosa è emerso dalle simulazioni di alcuni ingegneri

Se io voglio ricaricare la batteria della mia auto, devo lasciare in carica in casa mia l’auto per 12 oppure 14 ore con quello che costa la corrente elettrica, (perchè si presuppone abbia il fotovoltaico). Se uno ha il fotovoltaico ed è autosufficiente dal punto di vista di produzione energetica ha un senso, ma quanti sono autosufficienti dal punto di vista di produzione.

Dopodiché se io voglio fare un viaggio da Napoli a Roma, le aziende produttrici di auto elettriche dicono che la loro autonomia è di 400, 500, 600 km. In realtà non c’è nessuna auto che abbia un autonomia superiore ai 140 km e quindi ti devi fermare ogni 100 km per ricaricare le batterie e fermare in un’area di servizio autostradale.

Ma quante colonnine ci sono in ogni area di servizio? Io ho parlato con una del servizio autostradale a Bruxelles e ci sono a regime due colonnine per area di servizio quindi io devo partire, sperare di trovare la colonnina libera, mettermi in carica, ricaricare la batteria in una colonnina in un area di servizio e costa il doppia rispetto a casa.

Al di tutto, abbiamo detto che ci leghiamo mani e piedi ai cinesi, ma con cosa caricano le batterie i cinesi?

Le caricano utilizzando fonti energetiche altamente inquinanti quindi noi ci laviamo coscienza dicendo: noi non inquiniamo, andando con le auto elettriche però facciamo inquinare i cinesi. Il mondo è sempre quello, non è che viviamo in un altro mondo, quindi tutta questa faccenda dell’elettrico come soluzione alternativa nell’immediato al diesel e benzina è una pure utopia. Questo ce lo dicono gli ingegneri. Ma investiamo in fonti energetiche con l’idrogeno ad esempio e se si investe nell’idrogeno quella è un’alternativa credibile a basso costo.”

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