Una Voce Forte

Panevin: si può sospendere per l’inquinamento?

L'inquinamento nella Pianura Padana è un problema urgente. Alessandro difende il Panevin, mentre Fabio propone un Panevin pubblico e soluzioni per ridurre l'inquinamento

In questa puntata di Una Voce Forte il nostro conduttore Riccardo Cecconi ha intervistato due ospiti sul tema riguardante la tradizione del Panevin e i rischi ambientali che questa può causare.

L’inquinamento nella Pianura Padana e il Panevin: una combinazione rischiosa

La Pianura Padana ormai ha un altro primato mondiale: è una delle zone più inquinate del pianeta e una delle due zone più inquinate dell’Europa. Si parla di una coltra d’inquinamento che è dovuta soprattutto alle emissioni inquinanti provenienti dalle nostre attività: riscaldamento delle abitazioni, le auto che circolano, e i fuochi.

Lo scorso 20 febbraio un deputato leghista, Gianangelo Bof, ha fatto passare alla camera una proposta di legge per rendere il Panevin, che è il tradizionale falò della befana dove si brucia la vecchia, un evento tradizionale da preservare e da permettere e consentire anche nel momento in cui i livelli di inquinamento sono alle stelle, come in questo periodo.

Il punto di vista di Alessandro: difendere il falò come tradizione

Alessandro, il nostro primo ospite, abita a Padova e lavora nella rete di eventi regionali. Lui non crede che sia il Panevin la causa principale dell’inquinamento, anche se tutto contribuisce. A suo avviso, come per le auto durante il periodo dello shopping natalizio sono sospese le varie restrizioni per permettere a tutti di andare a fare acquisti, crede che anche questo sia un evento per cui si può chiudere un occhio.

Si dovrebbe agire su cose più importanti, come le emissioni industriali. Quindi per Alessandro è giusto difendere queste tradizioni come vuole Bof. Auspica, come detto anche da Fabio, a un maggior controllo dei Panevin, fatti non in tutte le case, ma che ci siano anche alcuni di questi pubblici e ben organizzati.

Fabio e la proposta per un Panevin pubblico e sicuro

Fabio è il nostro secondo ospite, ed è il fondatore del festival “Ecofuturo” che ha sede in Veneto. Fabio parla di una serie di falò organizzati in tutta Italia durante il solstizio d’inverno, sottolineando quanti di questi siano morti per questioni legati alla sicurezza e all’ambiente. Ma ne esistono tanti altri che, invece, dovrebbero essere tutelati dalla legge, non solo il Panevin. Gli altri sono stati rimossi dalle tradizioni popolari e sostituiti da fuochi d’artificio, una soluzione meno impattante.

La Pianura Padana ha un problema particolare: ristagna tutto. Quindi qui bisognerebbe prendere più provvedimenti. Il Panevin, ad esempio, dovrebbe esser fatto pubblico, non in ogni casa.

Fabio ci da dei suggerimenti per ridurre le polveri sottili in val padana. Per esempio le famiglie potrebbero utilizzare il piano ad induzione. A Venezia si potrebbero utilizzare le pompe di calore in tutte le case, usando così lo scambio idrotermico, non più termico. Ultima è la sostituzione degli asfalti con quelli drenanti e non fatti di bitume, che consentono di mangiarsi le polveri sottili.

Dati alla mano

In Italia ci sono 90.000 morti all’anno per il fumo, 20.000 per incidenti stradali, 80.000 per inquinamento atmosferico. Si deve agire.

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