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Schianto di un offshore: la strage dopo il record

L'impatto è stato tale, hanno riferito alcuni testimoni, che la barca ha saltato completamente la lunata, e impennandosi è finita in acqua dalla parte opposta della diga, inabissandosi.

Tre morti e un ferito è il bilancio del terribile schianto di ieri sera avvenuto attorno alle 21 nelle acque di Venezia che ha coinvolto un offshore. Non un’imbarcazione qualsiasi, ma un mezzo da gara che aveva appena compiuto un’impresa storica: proveniva da Montecarlo e aveva in quel momento battuto il record del mondo di percorrenza senza scalo da Monaco a Venezia: 18 ore e 30 minuti.

Schianto dell’offshore

Al momento di tagliare il traguardo il terribile incidente, complice l’oscurità e le condizioni non buone del mare. Il mezzo si è schiantato violentemente contro la lunata, una diga artificiale messa a protezione nelle bocche di porto del Lido. Le vittime sono Fabio Buzzi, 76 anni, ingegnere e imprenditore di Lecco, pluricampone di motonautica e progettista di scafi da corsa. E’ stato campione del mondo di motonautica e presidente della Commissione nazionale offshore e endurance: una leggenda. Con lui a bordo c’erano Mario Invernizzi, Luca Nicolini e il pilota olandese Erik Hoorn. Due sono deceduti sul colpo mentre Invernizzi è in gravissime condizioni.

Il record

«Hanno fatto il record, ci sono sfilati davanti dove li abbiamo cronometrati e pensavamo facessero il giro della lunata per venirci incontro e lasciar raffreddare i motori invece…». A dirlo è Gianni Darai, uno dei giudici-cronometristi, che aspettava l’arrivo dell’offshore dovevo cronometrare assieme ad altri, ma essendo amici da sempre mi aveva chiesto di organizzargli anche l’arrivo in città» e invece conclude «dai festeggiamenti siamo passati al lutto»

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