Salute e benessere

Piano per il recupero delle prestazioni sanitarie sospese dell’Ulss 3

Investiti 4.800.000 euro con più di venticinquemila prestazioni acquistate dai "privati"

Sono stati messi a disposizione poco meno di cinque milioni di euro, con l’obiettivo di arrivare ad erogare decine di migliaia di prestazioni in più. È questa la dimensione del “Piano operativo per il recupero delle prestazioni sanitarie sospese” presentato dall’Ulss 3 Serenissima.

Le parole del Direttore Generale Edgardo Contato

“Con un investimento di più di 4.800.000 €, che coinvolge in modo fondamentale anche gli ospedali e gli istituti sanitari privati e accreditati, intendiamo offrire a tutti gli utenti la possibilità di accedere in tempi corretti alle prestazioni sanitarie di cui hanno bisogno. Si tratta di uno sforzo enorme, messo in campo grazie all’impegno della Regione Veneto e grazie alla sinergia con tutti coloro che, sul territorio, erogano servizi sanitari in collaborazione con le nostre Ulss.

Sappiamo che nei lunghi mesi segnati dal Covid-19 gli utenti non hanno potuto aver accesso agli ospedali in libertà. Molte sono le prestazioni che non sono state erogate, e molte altre quelle nemmeno richieste da una popolazione che ha dovuto o preferito rimandare a tempi migliori la visita o l’esame di cui aveva bisogno”.

Il piano operativo per il recupero delle prestazioni sanitarie sospese

Il piano operativo per il recupero utilizza un finanziamento complessivo di circa 4.800.000 euro. Mentre l’Azienda Sanitaria potenzia l’offerta di prestazioni erogate direttamente negli ospedali e nelle sedi distrettuali, la metà circa di questi fondi sono assegnati dall’Ulss 3 Serenissima a realtà “private”. Ospedali accreditati e istituti privati di erogazione sanitaria, partecipano al piano impegnandosi a mettere a disposizione dell’utenza più di 25 mila prestazioni.

Continua il Direttore Generale Edgardo Contato. “Possiamo raggruppare le prestazioni che abbiamo ‘acquistato’ in due macrogruppi. Quello della ‘diagnostica per immagini’, cioè degli esami strumentali, e il macrogruppo delle cosiddette ‘branche a visita’, là dove la prestazione richiesta si concretizza in una visita ambulatoriale. I privati che partecipano, sono in sostanza tutti coloro che operano sul territorio, coinvolti ciascuno a partire dalle attrezzature e dalle professionalità di cui dispongono. Erogheranno più di 5200 risonanze magnetiche, quasi 6500 ecografie e quasi 2000 TAC. Sul fronte delle visite specialistiche, per fare alcuni esempi, parliamo di 4600 visite cardiologiche e di 2000 visite di Pneumologia”.

L’Ulss 3 traccia un quadro comunque soddisfacente del lavoro di recupero delle prestazioni, dopo il periodo del Covid-19.

“Abbiamo accesso a questi finanziamenti regionali perché già ad agosto avevamo raggiunto lo standard richiesto dalla programmazione regionale. Eravamo cioè già tornati alla capacità di erogare prestazioni del 2019. In questo momento monitoriamo i tempi di erogazione delle prestazioni e verifichiamo costantemente che le attese, a fronte di una telefonata fatta per prenotare, siano corretti”. Ha così concluso il Direttore Generale Contato.

Ora l’Azienda sanitaria, mettendo sul piatto i 4.800.000 € investiti in ulteriori prestazioni, intende continuare a garantire il rispetto dei tempi. Anche a fronte di una domanda che è sicuramente più ingente rispetto ai periodi normali e continuerà ad esserlo nei prossimi mesi.

Le prestazioni aggiuntive garantite dai “privati” (voci principali)

Diagnostica per immagini (esami strumentali):

  • 5200 risonanze
  • 1900 TAC
  • 6350 ecografie

Branche a visita (visite specialistiche):

  • 4600 visite cardiologiche
  • 2100 visite oculistica
  • 700 visite di ostetricia e ginec.
  • 2200 visite di gastroenter.
  • 2000 visite di pneumologia

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