Una Voce Forte

Norwegian snobba Venezia: le crociere ci mancano?

Venezia divisa sul transito delle grandi navi: Andrea vede benefici economici, mentre Ruggero teme rischi e ipergigantismo navale, con proposte alternative per il futuro

In questa puntata di “Una Voce Forte” il nostro conduttore Riccardo Cecconi ha intervistato due ospiti sul tema dell’eliminazione di Venezia dalle tappe previste dalla Norwegian cruise line.

La scelta della Norwegian cruise line

Da un po’ di tempo si è deciso di non far più transitare le grandi navi in Laguna per far fare l’inchino dinanzi a Piazza San Marco e questo comincia ad avere dei risvolti. Da poco è risaputa la notizia che la Norwegian cruise line, una linea di navi da crociera, ha deciso di rimuovere Venezia dalle sue rotte.

Questo perchè il trasbordo dei turisti dall’attracco al largo alla città con i tender non è confacente ai loro parametri di servizio. L’offerta che danno ai loro turisti non è a loro parere abbastanza buona a queste condizioni.

L’opinione positiva di Andrea sul transito delle navi in Laguna

Andrea, un editore chioggiotto, premettendo che le opinioni derivano dall’appartenenza che ognuno ha, lui per esempio è imprenditore, considera il transito delle navi un aspetto positivo per Venezia. A suo parere è giusto far approdare delle navi di media stazza. A suo dire molte volte si è fatto il paragone con il disastro della Concordia, ma se a Venezia una nave dovesse sbagliar rotta andrebbe in secca tra i canali.

Fa riferimento allo speronamento di una nave in Laguna di qualche anno fa, che ha provocato sì dei danni, ma non di così alto impatto. Facendo un bilancio, le navi comportano più effetti positivi che negativi. Infatti, da quando l’approdo è stato negato a Venezia, si è perso un indotto di lavoro importantissimo dato che il turismo è la prima attività economica dl Veneto.

Fa, dopo, l’esempio di Chioggia, dove stanno sbarcando alcune piccole navi che hanno portato piccoli benefici economici, andando così a garantire il restauro di un importante ponte. Per quanto riguarda Venezia, invece, pensa che probabilmente le navi tra 5-10 anni non potranno più entrare in Laguna. Questo perchè il livello delle acque è sempre più alto, quindi sarebbe importante cominciare a progettare qualcosa fuori dalla Laguna già oggi. Le navi a San Marco sono un rischio, ma a suo parere, se la pensiamo in questo modo, in tutto c’è un rischio.

Ruggero e il comitato “No grandi navi”

Ruggero, attivista del comitato “No grandi navi”, non è stupito dalla scelta della compagnia norvegese. La Norwegian ha scelto nello scorso anno di sbarcare in bocca di porto. Quindi, far scendere i passeggeri su piccole imbarcazioni che li trasportavano all’interno della città. Hanno valutato che però per ora non era possibile gestire questa situazione in sicurezza. Il motivo per cui volevano sbarcare in rada è perchè ritengono pericolosa l’attuale via che le navi utilizzano adesso: entrare nella bocca di porto del Malamocco, arrivano nella zona industriale di Marghera dove c’è qualche banchina attrezzata.

Questo è, a suo avviso, pericolosissimo perchè si passa da una zona ad alto rischio chimico industriale, i fondali non sarebbero adatti al transito della nave e ci sarebbe un’incompatibilità con il traffico navale commerciale. Quella tratta sarebbe ad ora impraticabile. Gli attuali progetti che dovrebbero realizzarsi entro il 2027 prevedono la possibilità di scavare Malamocco e Marghera per far arrivare le navi ancora più grandi. Ruggero parla di ipergigantismo navale. Ci sarebbe la possibilità anche di scavare il Vittorio Emanuele II per portare, invece, le navi più piccole alla vecchia marittima.

Sulla sicurezza Ruggero fa riferimento allo scontro avvenuto poco prima del decreto Draghi. Questo non è stato fatale perchè la nave ha dirottato all’altezza della marittima. Questa è una zona di Venezia costruita nel ‘900 in cemento armato e quindi si è schiantata sulle banchine di cemento armato. Si fosse dirottata 10 metri prima, dice, avrebbe incrociato San Basilio e Zattere.

Si chiede, infine, cosa succederebbe se ci fosse un dirottamento nel genere in zona Marghera, zona ad alto rischio chimico industriale. Le grandi navi non porterebbero ricchezza al territorio perchè il turista quando entra in nave consegna tutto il suo cash e gli viene data una card per acquistare i prodotti che trova nella nave, tra cui souvenir anche delle tappe effettuate dalla nave.

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