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La polemica: con il Bosco dello Sport la città ci perde

Polemiche sul Bosco dello Sport: per l'opposizione si tratta di un progetto inutile, che sorpassa altri problemi più urgenti

Bosco dello sport. Il giorno dopo lo stanziamento del governo di 3 milioni di Euro per lo stadio di Tessera, esplode il dibattito. Quella che il sindaco di Venezia ha definito una “bella giornata” per la città, per il PD veneziano è stata invece una giornata triste. Parole testuali di Giuseppe Saccà, capogruppo nel consiglio comunale del partito. “Ora”, ha detto Saccà, “il governo non rifinanzierà la legge speciale con 150 milioni”. Non è una novità che Venezia abbia bisogno di flussi continui di denaro per curare la manutenzione delle rive e dei monumenti, sotto continuo attacco di salsedine e moto ondoso.

Altre emergenze

“Ma ci sono anche altre emergenze, come quella abitativa e”, dice in sintesi il PD, “avremmo potuto usare quei 100 milioni del PNRR che la UE aveva destinato a Venezia per la rigenerazione urbana. Finanziamento che ha ritirato non volendo finanziare la costruzione di impianti sportivi in una zona di campagna del tutto salubre”.

L’area del bosco dello sport

Il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini, della lista civica “Tutta la città insieme”, ha scritto in queste ore una lettera a Giorgia Meloni proprio facendo leva su quest’ultima argomentazione. “Ma quale area degradata? Il palazzetto sarà costruito dove ora si coltivano frumento e soia. In un’area dove c’è un reddito pro-capite tra i più alti del territorio comunale”.

Per Raffaele Speranzoni, infine, senatore di FdI, si tratta di costruire un polo fra verde e sport. Esso farà guadagnare la ribalta nazionale alle società sportive veneziane.

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