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La Bohème da tutto esaurito al Teatro del Monaco di Treviso

Tutto esaurito per La Boheme di Giacomo Puccini che ha aperto la stagione del Teatro Mario del Monaco di Treviso, una stagione che punta sui giovani e che piace molto al pubblico visto il cospicuo aumento di abbonamenti

Dopo il successo della prima de “La Bohème” di ieri sera che ha alzato ufficialmente il sipario sulla stagione 23/24 del Teatro Mario Del Monaco, il capolavoro di Puccini torna sul palcoscenico trevigiano domani, domenica 29 ottobre alle ore 16, per una seconda rappresentazione che si preannuncia, anche questa, già praticamente sold-out.

La bohème

Tra le opere più rappresentate e amate dal pubblico di sempre, La bohème è un omaggio a Giacomo Puccini, che anticipa le celebrazioni per il centenario della scomparsa del compositore toscano, morto a Bruxelles nel 1924, che tornerà poi al Teatro Mario Del Monaco a febbraio 2024 con un altro celebre titolo della sua produzione, Tosca. Il capolavoro pucciniano arriva dunque in un nuovo allestimento che vede una co-produzione tra Comune di Treviso – Teatro Mario Del Monaco, Comune di Padova e Comune di Rovigo, Bepi Morassi alla regia e Alvise Casellati alla direzione dell’Orchestra di Padova e del Veneto e del Coro Lirico Veneto.

Il cast

La compagnia di canto è formata da Claudia Pavone, tra le voci più interessanti della lirica nazionale, nel ruolo di Mimì, mentre Rodolfo sarà portato in scena da Davide Tuscano, vincitore dell’ultimo Concorso Internazionale per Cantanti “Toti Dal Monte”. Musetta sarà interpretata da Giulia Mazzola, anche lei già vincitrice del concorso intitolato a Toti Dal Monte nel 2021, mentre Jorge Nelson Martínez vestirà i panni di Marcello. William Hernandez sarà Schaunard e Alejandro López Colline. Completano il cast Enrico Di Geronimo (Benoît/Alcindoro), Bruno Nogara (Parpignol), Francesco Toso (sergente dei doganieri), Stefano Lovato (un doganiere) e Roberto Capovilla (un venditore).

L’opera di Puccini

La bohéme vide la luce per una sfida all’ultima nota tra Giacomo Puccini e Ruggero Leoncavallo. I due compositori si confrontarono scrivendo due opere omonime a partire dallo stesso soggetto: Scènes de la vie de Bohéme di Henri Murger. La sfida suscitò grande interesse nel pubblico dell’epoca che accolse entrambe le composizioni con grande entusiasmo. Con il passare degli anni l’opera di Leoncavallo venne a poco a poco messa in ombra dalla Bohéme di Puccini che rimane ancora oggi uno dei titoli operistici più rappresentati e amati dal pubblico.

La vicenda narra di un gruppo di giovani artisti spiantati che vivono in semplicità cercando di giorno in giorno di sbarcare il lunario. L’amore sbocciato dall’incontro tra il poeta Rodolfo e la fioraia Mimì, cambierà radicalmente la vita del gruppo. Amore, ironia, spensieratezza e leggerezza si intersecano con l’ineluttabilità di un destino, quello di Mimì, già segnato dalla morte. I protagonisti non sono dunque re, eroi, condottieri o regine, ma persone comuni che devono confrontarsi con le forze più dirompenti nella vita di ogni uomo: l’amore e la morte.

Il commento del regista

“E così rieccoci alla amatissima Bohème – afferma il regista Bepi Morassi –. Un’opera di emozione assoluta, totale, un carico esplosivo di turbamento passionale che colpisce attimo dopo attimo l’animo dello spettatore in un percorso di commozione inteso proprio nel suo pieno senso etimologico, ovvero di muovere insieme il sentimento più profondo. La storia di sei poveri ragazzi destinati sin dall’inizio al fallimento delle loro esistenze è forse anche un pretesto per una discesa nella più oscura e terribile profondità dell’animo umano. In questo Puccini qui ha, credo, toccato il vertice più alto della sua sapienza creativa ma anche compositiva”.

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