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Il Portico: anche il sig. Benito alla grande festa dell’associazione

L'associazione Il Portico festeggia Benito Lazzarin che con il suo buon cuore diede vita, circa 40 anni fa, a iniziative di accoglienza e ospitalità a favore di disabili ed emarginati. Tutto iniziò perchè il signor Benito faceva il postino e dunque entrava direttamente in contatto con chi aveva bisogno di aiuto

“Buongiorno signor Benito Lazzarin!”, tutto iniziò così oltre 40 anni fa, quando il signor Benito, postino di Dolo, suonò al civico 49, episodio in seguito al quale nacque l’associazione “Il Portico”.

La Gratitudine del Presidente Zanetti verso Benito Lazzarin

Dichiara Michele Zanetti, presidente de “Il Portico”, associazione di promozione sociale onlus: “Direi che quest’anno, in modo particolare, abbiamo l’emozione unica di avere qui assieme a noi, nella nostra associazione, colui che le ha dato il via, colui che ha fatto scattare la scintilla. Infatti, è proprio grazie al nostro amico Benito che è nato “Il Portico”; questo perchè è stato proprio lui, con la sua intuizione e il suo spirito di osservazione, ad ideare quella che in seguito si è concretizzata nell’associazione stupenda che oggi festeggiamo.”

Come riporta la locandina della festa: “Benito, il postino he abitava a Cazzago del Pianiga, un giorno si rivolse ad alcuni ragazzi dell’Azione Cattolica, in modo quasi provocatorio”

La Storia de “Il Portico”

Benito ci racconta poi la sua storia, la storia di come il tutto nacque, frutto del suo buon cuore: “Facevo il portalettere. C’era un uomo anziano, Cesare, padre di Ennio, che, quando arrivavo con la posta, mi chiedeva sempre se gli facevo il piacere di sollevare Ennio dal divano ed di aiutarlo a sedersi sulla carrozzella. Così io mettevo la moto sul cavalletto, andavo in salotto e mettevo Ennio in carrozzella.

Un giorno però, poiché vedevo questo anziano che aveva riguardo nel chiedermelo ancora, gli dissi: – Cesare, se vuoi mi fermo tutti i giorni – e così è iniziata la storia di Ennio. Mi fermavo tutti i giorni per poterlo mettere sulla carrozzella, anche se non avevo posta da consegnare. Poi venni a sapere che c’era un gruppo di giovani di Cazzago che assistevano Zuin, un altro giovane, e così gli dissi che anche Ennio aveva bisogno di assistenza.

Così, un po’ alla volta, i due si sono avvicinati e da lì è nata l’assistenza costante di questo gruppo. In seguito, quando è morto Cesare, la casa è stata divisa: in parte alla nuora ed in parte ad Ennio, a cui è rimasto tutto il porticato. Ennio ha così intestato la casa alla nuova associazione che, avendo bisogno di un nome per esistere, fu nominata “Il Portico”.

La Devozione al Volontariato di Benito

Continua Zanetti: “Possiamo quindi dire che tu sei una testimonianza vivente del significato di volontariato. Una parte della tua vita l’hai sicuramente dedicata agli altri creando e dando questi bei frutti che vediamo qui alle nostre spalle”, e risponde Benito, ricolmo di felicità per il suo operato e giocoso sul proprio futuro: “Esattamente! e continuo, nonostante i miei 83 anni, a fare volontariato nella parrocchia di Cazzago. Lo faccio appunto volentieri finché Dio mi darà un aiuto e la salute per poter andare avanti”, sorride.

Leggi Anche: Servizio civile: l’associazione “Il Portico”

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