Il Fatto

Nuovo Governatore del Veneto, Gandi: “Toccherà a Verona”

A "Il Fatto" di Luigi Gandi si discute sui possibili candidati, le loro qualità e i loro valori, alla carica di nuovo Governatore del Veneto

Luigi Gandi: “La Val d’Adige è molto importante. Tutto è nato lì. Adesso, i genitori di Massimiliano Fedriga sono della Val d’Adige, così come quelli di Maurizio Fugatti. Molto probabilmente toccherà a Verona fare il prossimo Governatore del Veneto. Perché i veronesi sono lungimiranti e propensi al futuro”.

Nuovo Governatore del Veneto

Luigi Gandi: “Flavio Tosi, non a caso, vuole sfidare Zaia e candidarsi come Presidente-Doge, forte dell’appoggiato da Berlusconi e dei voti previsti in quel di Verona. Anche Luigi Brugnaro sta studiando per diventare Presidente. Dopo il recupero alle amministrative a San Donà con un incremento del 7%, l’ambita posizione di Doge si potrebbe raggiungere, sebbene solo se con una coalizione a favore”.

Palmarino Zoccatelli, Presidente Veneto-Russia: “Importante è che si impegnino sui temi veneti: autonomia/indipendenza, recupero della storia e delle tradizioni. Che si impegnino a difendere la nostra storia e la nostra identità. Non è accettabile uno Zaia e la sua Giunta che promuove e realizza il centro per il trapianto di sesso o il percorso per il suicidio assistito, che sono principi contrari a noi cattolici”.

Pietrangelo Pettenò, Marco Polo System: “Comunque sia, nei decenni passati abbiamo già visto quanto sia improponibile un candidato che venga da Venezia o provincia. Questo perchè non lo accetta il resto del Veneto. Un candidato veneziano difficilmente può conquistare dei voti con il Veneto che conosciamo oggi, delle provincie di Verona, di Vicenza, di Treviso. E questo anche per aspetti storici e antropologici. Certo, se venisse fuori una star della politica veneziana, posso cambiare idea”

Il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro

Luigi Gandi: “Credo sia più importante che venga eletto un candidato che ami il Veneto e la Serenissima. Una figura come quella di Brugnaro, Sindaco della Città di Venezia, potrebbe ricoprire perfettamente quel ruolo”.

Pietrangelo Pettenò: “Purtroppo non la pensiamo allo stesso modo. Brugnaro è fuori concorso. Non ama Venezia, non ama la Serenissima. Basta guardare il gradimento che ha a Venezia: la sua lista ha preso il 2% alle scorse politiche e non l’ha votato Venezia, ma il Comune.

A Venezia ha perso sempre, perché ha sempre considerato il Centro Storico come un qualcosa da sfruttare, non da valorizzare. Da questo ne è derivato il turismo, gli investimenti etc. Il dato oggettivo dei voti non mente: i veneziani non lo amano. Una persona che non interpreta Venezia non ha nessuna chance di diventare Governatore del Veneto”.

Il voto ai cittadini

Palmarino Zoccatelli: “Altro dato importante è il voto in sé. C’è un tasso di assenteismo molto alto. Quando fecero il referendum sull’autonomia votò il 67% della popolazione credo. Allora, invece di pensare a quei temi lì che portano consenso e venivano sentiti dalla gente, la Regione si è persa su tematiche come il cambio di sesso, il suicidio assistito, l’obbligo vaccinale”.

Pietrangelo Pettenò: “Palmarino parla di politici che vorremmo avere e che non vediamo. Io sono andato a votare per il sì al referendum sull’autonomia. Mi sarei aspettato che Zaia cogliesse il dato di questa partecipazione attiva al voto e avesse almeno lavorato per questo. Perché i veneti erano e sono convinti di questa cosa, e avrebbero preferito che Zaia avesse avviato un dialogo attivo con la politica nazionale. Questo forti di un appoggio popolare, altrimenti si finisce com’è successo a tanti anni dal voto del referendum”.

GUARDA ANCHE: Zoccatelli e Pettenò contro Zaia: “Va ripresa la battaglia”

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