Il commento del Vescovo di Chioggia
“Quanti termini sono stati usati per descrivere queste persone, questi ragazzi, che hanno dei problemi. Venivano chiamati handicappati oppure disabili, oggi li chiamiamo diversamente abili. In questo bel presepio, che è stato fatto da questi nostri ragazzi, il Natale ci mette davanti un Dio che viene tra noi, per insegnarci, accompagnarci a scoprire i germogli di bene, le cose positive, le abilità, le potenzialità, le risorse che ci sono in ciascuno di noi, dei nostri fratelli e anche in questa mostra umanità.
Non vogliamo certo che il Natale sia una fuga ingenua. Nessun buonismo, sappiamo bene quanto male c’è in questo nostro mondo e anche attorno a noi. Ma il Natale ci invita a non lasciarci accecare, dal negativo, dal buio. Ma a vedere i segni di speranza e ad avere uno sguardo, se mi permettete, diversamente abile. Mi piace pensare che non siamo solo con degli handicap, ma che tutti siamo anche abili in tante cose, a volte diversamente abili. Ma tutti ci sentiamo, in maniera diversa, parte di questa umanità limitata, ma anche piena di potenzialità.
Allora l’augurio per questo Natale, guardando anche a questi nostri ragazzi, che stanno sviluppando le loro abilità e non si lasciano accecare dai loro limiti e da chi li segue, è che tutti siamo capaci di riconoscere le bellezze, le abilità, le potenzialità, che ci sono in noi, attorno a noi e anche in questa nostra umanità”.
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