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Elezioni europee: le parole di Zaia

Luca Zaia riconosce la vittoria di Giorgia Meloni, sottolinea il rischio di fiammate elettorali temporanee e ribadisce l'importanza di un maggiore coinvolgimento politico in Europa

Il solito fair play Luca Zaia riconosce la vittoria a Giorgia Meloni, ma avverte che ci sono state altre fiammate in passato, poi diventate fiammelle.

I moniti dal passato

Luca Zaia. “La vincitrice di questa elezione è sicuramente una leader, che è Giorgia Meloni. Dopodiché abbiamo visto anche in passato dei grandi exploit, come il nostro nel 2019, con un Veneto che era quasi al 50% o 49,9% con Matteo Salvini. E cinque anni prima, sempre alle europee, Matteo Renzi che fece il 42% in Veneto. La vera sfida adesso è mantenere i voti”

Il presidente della giunta regionale veneta ha inoltre dichiarato di essere certo, nel caso fosse di nuovo candidato, che non prenderebbe pochi voti, nonostante il successo di Fratelli d’Italia. Le sue parole: “Ho cercato sempre durante le mie amministrative di fare delle scelte calate sul territorio e che sono sempre state premiate. L’ultima mia elezione mi ha portato al 77%”

Le prospettive di Zaia per la Donazzan

Riguardo Elena Donazzan, che ha svelato il suo sogno di diventare governatrice, ora che ha conquistato il seggio di europarlamentare Zaia avverte che a decidere sono altri. Le parole del Presidente della regione:  “Non dovete chiederlo a me, perché tutti i maggiorenni possono aspirare a candidarsi a governatore o governatrice. Fra due anni vedremo quali saranno le situazioni, quali saranno i paesi di partiti e quale decisione verrà presa per il Veneto.”

Sul successo elettorale di Fratelli d’Italia, però, secondo il presidente della giunta regionale Veneta incombe l’ombra dell’astensionismo: “Difficile fare analisi politiche se oltre il 60% non si è espresso. Questo è il vero tema. Io ho sempre richiamato al diritto di voto e di andare a votare. Guardate che è inquietante vedere che ci sono delle regioni, soprattutto le isole, che hanno fatto il 36-37% di affluenza alle urne.”

Europa come Stati Uniti d’America

Pur dichiarandosi europeista convinto, Zaia però ha concluso che bisogna agire su un processo culturale più incisivo per pensare all’Europa come agli Stati Uniti d’America: “Io sono un europeista e incallito e convinto. Penso che il modello gestionale sia da mettere in discussione. Quindi, se torneranno a gestire come prima non portiamo a casa nulla. Penso che l’Europa debba avere sempre più una dimensione politica vera; penso che sia difficile dar vita negli Stati Uniti d’Europa.”

GUARDA ANCHE: Venezia, le europee dimezzate dall’astensionismo

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