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Pasqua 2024 di speranza e pace

Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia, invita tutto il Triveneto, in occasione della Pasqua, a riflettere sulle metafore della vela e dell'ancora, soprattutto in tempi difficili come questi

Il vescovo di Chioggia, Giampaolo Dianin, augura una serena Pasqua a tutto il Triveneto.

Il vescovo di Chioggia richiama l’immagine dell’ancora e della vela come simboli di Pasqua

Le parole del vescovo Giampaolo Dianin: “Anche quest’anno la Pasqua arriva in tempi difficili. Non serve che ricordi quello che tutti sappiamo, gli scenari di guerra che ci sono in Ucraina nella terra santa, in tanti paesi africani. È un tempo difficile in cui ci potremmo chiedere se vale ancora la pena di sperare di avere fiducia dopo anche tanta preghiera che, come cristiani, abbiamo fatto per la pace.”

“La speranza: Pasqua richiama la speranza. La Lettera agli Ebrei in testo del Nuovo Testamento usa due immagini che ci stanno bene in questa terra di mare dove io sono vescovo, qui a Chioggia. L’immagine dell’ancora e quella della vela. L’ancora permette ad una barca di rimanere ferma. Ma, il testo biblico dice che l’ancora, per noi cristiani, non è gettata nel fondo del mare ma trova la sua solidità perché è ancorata in cielo, cioè nella Pasqua del signore che è la fonte della nostra speranza.”

“E, dall’altra parte la vela: la vela muove la barca, la fa andare avanti. Un buon marinaio sa anche sfruttare i venti contrari per fare in modo che questa barca vada avanti. Ecco possiamo sperare perché siamo radicati nella Pasqua del Signore, l’ancora, e perché comunque possiamo sfruttare i venti, anche difficili, nei quali ci troviamo.”

La Pasqua secondo le parole del Cardinale Cantalamessa

“E, infine, vorrei, per parlare della speranza, ricordare un breve fatto personale raccontato nei giorni scorsi dal Cardinale Cantalamessa che dice così: “Io sono una persona che soffre molto di più il freddo del caldo. Ora, in Italia, a marzo, all’inizio della Primavera la temperatura si sa più o meno è la stessa che a fine ottobre o inizio novembre. Eppure, per anni, notavo che il freddo di marzo gli faceva meno problema di quello di novembre. Mi sono chiesto perché, visto che la temperatura è la stessa, e finalmente ho scoperto la ragione: il freddo di novembre è un freddo senza speranza, perché si va verso l’inverno. Il freddo di marzo è un freddo pieno di speranza Perché si va verso l’estate”.

Continua il vescovo Dianin: “Ecco, la Pasqua in questa primavera verso l’estate ci permette, ancorati nella fede e con il vento dello spirito, di poter ancora avere speranza. Con questa augurio e con questa speranza che ci accompagna giunga a tutti voi, a tutte le chiese, tutte le persone del nostro Triveneto l’augurio di una buona Pasqua.”

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