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Giulia Cecchettin: il 2 febbraio arriva la sua laurea postuma

La cerimonia di laurea postuma per Giulia Cecchettin all'Università di Padova è un toccante riconoscimento, seguito da premi e sostegni per studentesse in ingegneria biomedica

La cerimonia di consegna della laurea a Giulia Cecchettin, tragicamente uccisa lo scorso novembre, avviene postuma all’Università di Padova. Un riconoscimento dovuto, seguito dall’annuncio di un premio e supporti finanziari a studentesse meritevoli in ingegneria biomedica.

Un diploma meritato, non regalato

È arrivato il momento della cerimonia di consegna della laurea per Giulia Cecchettin. Uccisa lo scorso novembre dall’ex fidanzato, Filippo Turetta, domani venerdì 2 febbraio l’università di Padova riconosce Giulia dottore in ingegneria biomedica. Non si tratta di un regalo, ma di un atto dovuto, essendo già stata depositata la tesi di laurea.

Borse di studio e sostegni economici in onore di Giulia

Inoltre, l’ateneo proprio in queste ore ha annunciato l’istituzione di un premio intitolato a Giulia. Ossia 10 premi di laurea del valore di €1000 ciascuno che saranno assegnati alle studentesse più meritevoli di ingegneria biomedica che si laureeranno nell’anno accademico in corso e in quello successivo.

Altri cinque sostegni economici, tradotti in esoneri totali o parziali dalle spese di immatricolazione, saranno attribuiti ad altre studentesse meritevoli. Questo avverrà secondo una graduatoria stilata dall’ateneo.

I fondi sono forniti dal PNRR attraverso il Ministero delle Imprese che ha varato il programma “Imprenditoria femminile” con lo scopo di rafforzare le competenze delle donne per fare impresa e produrre innovazione.

Un momento simbolo della comunità universitaria di Padova

In questo commovente momento, l’Università di Padova rende omaggio a Giulia Cecchettin, conferendo postumamente la laurea in ingegneria biomedica. Il gesto simboleggia un riconoscimento dovuto, seguito dalla creazione di un premio e sostegni finanziari per studentesse meritevoli.

L’iniziativa, alimentata dai fondi del PNRR attraverso il Ministero delle imprese, mira a essere simbolo di femminismo, movimento importante oggigiorno, e di puntare il dito contro i femminicidi.

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