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24 pietre d’inciampo nel Giorno della Memoria a Venezia

Iniziata in Campiello del Teatro, la cerimonia itinerante ha attraversato i sestieri di San Marco e Castello, per poi spostarsi nel pomeriggio a Cannaregio. Fra i presenti anche l'ideatore delle pietre d'inciampo Gunter Demnig

L’Amministrazione veneziana ha fissato quest’anno oltre 70 appuntamenti per commemorare le vittime della Shoah. Uno di questi si è tenuto proprio oggi martedì 17 gennaio con la deposizione delle pietre d’inciampo, posate davanti all’ultima dimora conosciuta dei veneziani deportati nei campi di sterminio.

La presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano ha introdotto il percorso

“Un appuntamento con la storia per restituire un nome e un’identità ai cittadini veneziani deportati nei campi nazisti e per contrastare quei germi di odio e di intolleranza ancora presenti nella nostra società”. Le parole della presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano hanno introdotto il percorso della Memoria nel corso del quale sono state posate 24 nuove pietre d’inciampo nel centro storico di Venezia.

Il percorso di deposizione delle pietre d’inciampo

Una cerimonia scandita dai minuti di silenzio e di raccoglimento davanti alle abitazioni che furono l’ultima dimora dei concittadini veneziani prima della deportazione, poi una rosa rossa accanto alle pietre appena deposte. L’itinerario ha preso il via questa mattina da Campiello del Teatro ed è proseguito nel sestiere di San Marco e a Castello. Nel pomeriggio il percorso è continuato a Cannaregio.

Presente Gunter Demnig, ideatore delle pietre d’inciampo

A rendere omaggio alla memoria dei cittadini veneziani è stato anche Gunter Demnig, l’artista tedesco ideatore delle Stolpersteine che dieci anni fa partecipò alla prima posa delle pietre d’inciampo a Venezia. “Dopo due anni di pandemia sono lieto di poter riprendere a viaggiare in Europa per portare avanti questo progetto.”  Ha detto prima di deporre una pietra in memoria di un cittadino veneziano deportato e assassinato ad Auschwitz nel 1944. “In primavera, tra maggio e giugno, probabilmente nella città di Dachau, poseremo la pietra d’inciampo numero 100 mila. Oggi le Stolpersteine sono presenti in 31 Paesi europei”.

Iniziativa promossa dal Consiglio comunale con importanti collaborazioni

Promossa dalla presidenza del Consiglio comunale, l’iniziativa è stata organizzata in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria in collaborazione con il Consiglio d’Europa Sede Italiana Venezia, il Centro Tedesco di Studi Veneziani, Comunità Ebraica di Venezia, Iveser (Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea).

Un ricordo e un monito per le future generazioni

Tra i momenti più toccanti la posa di una pietra in memoria di Umberto Nacamulli, al civico 1215 a Cannaregio, un bambino deportato con i genitori ad Auschwitz e ucciso all’età di due mesi.

“Queste pietre rimarranno un ricordo imperituro per la città di Venezia e soprattutto per le nuove generazioni.  Ha detto Damiano “E’ a loro che vogliamo restituire questo ricordo cosi importante e insieme dobbiamo continuare questo percorso. Venezia è la città della memoria, lo sarà sempre”. Ha detto ringraziando i rappresentanti di associazioni, enti e istituzioni, ma anche le tante persone che sotto la pioggia hanno voluto rendere omaggio ai concittadini.

L’impegno del Liceo Marco Polo

Tra loro gli studenti del Liceo Marco Polo di Venezia, che hanno deciso di adottare una pietra, prendendosi l’impegno di curarla e pulirla periodicamente. “Un gesto d’amore che ci auguriamo che anche altri cittadini seguano” ha detto Marco Borghi, presidente della Municipalità di Venezia-Murano-Burano. “Le pietre d’inciampo sono pezzi della nostra storia, con il tempo che ci vorrà manterremo l’impegno di tappezzare tutta la città con ogni nome che venne sottratto dalle calli”.

Leggi anche: Giorno della Memoria 2023: oltre 70 appuntamenti a Venezia

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