Un’idea controversa
Mentre il dibattito internazionale si infiamma sui nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, il presidente del Veneto, Luca Zaia, smorza le preoccupazioni riguardo agli effetti sulle relazioni commerciali tra Europa e USA. Zaia ha sottolineato che al momento non vi sono segnali di misure significative contro l’Unione Europea, invitando a non dare per scontate le promesse elettorali del presidente americano Donald Trump.
Il governatore ha evidenziato come l’Europa rappresenti un mercato fondamentale su scala globale, con una popolazione di 450 milioni di abitanti.
“Pensare che gli Stati Uniti possano chiudersi verso l’Europa significherebbe che anche l’Europa si chiuderebbe verso gli Stati Uniti, e questo non sarebbe un bene per nessuno”, ha affermato Zaia. Per ora, ha aggiunto, Trump ha imposto dazi del 10% sulla Cina e su alcune importazioni da Messico e Canada, ma non risultano operazioni rilevanti nei confronti dell’Europa.
La posizione di Bruxelles sui dazi
L’Unione Europea, tuttavia, ha già dichiarato di essere pronta a difendere i propri interessi. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha avvertito che Bruxelles risponderà con fermezza a eventuali provvedimenti ritenuti ingiusti o arbitrari, anche con l’adozione di contromisure commerciali.
Zaia, pur riconoscendo la necessità di tutelare il mercato interno, invita alla prudenza. Le sue parole: “Trump, ovviamente, deve dichiarare di voler difendere il suo mercato, così come noi difendiamo il nostro”. Una posizione che riflette la volontà di attendere sviluppi concreti prima di trarre conclusioni affrettate.
Un equilibrio delicato
Intanto, gli Stati Uniti hanno già rimandato di un mese i dazi su Canada e Messico, dimostrando una certa flessibilità nelle trattative. La situazione resta fluida e sarà cruciale osservare le prossime mosse della Casa Bianca e le eventuali reazioni di Bruxelles. Nel frattempo, Zaia conferma un approccio pragmatico: nessun allarmismo, ma attenzione ai fatti concreti.
L’Europa, con il suo peso economico, ha le carte in regola per negoziare da una posizione di forza, evitando una guerra commerciale dagli esiti incerti.
GUARDA ANCHE: Venezia, Donald Trump Jr. nel “mirino” degli animalisti