Cultura e Spettacolo

Presto avremo (forse) un inno definitivo…quello di Mameli

Il “Canto degli italiani” di Mameli, il nostro inno nazionale, è ancora provvisorio…dal 1946, ma forse a fine mese potrebbe assumere lo status definitivo. 

La commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato all’unanimità (bontà sua!) il “Canto degli italiani” di Mameli come inno ufficiale del nostro Paese, essendo la composizione amata da tutti i connazionali ancora in forma provvisoria, dal lontano 1946. La proposta di legge dichiara: «La Repubblica riconosce il testo del “Canto degli italiani” di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale suo inno nazionale». Non è escluso che l’aula di Montecitorio incarichi la stessa commissione di trasformare il testo in legge entro la fine di luglio.

Da 71 anni, incredibilmente (anche se non troppo, in Italia), “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta, dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa…” è provvisorio: da quando, il 12 ottobre 1946, il Consiglio dei ministri – guidato da Alcide De Gasperi – su proposta del ministro della Guerra, stabilì che fosse adottato come inno nazionale per la cerimonia del giuramento delle Forze Armate del 4 novembre successivo, ma “provvisoriamente”.

E da allora, il provvisorio non si è mai trasformato in definitivo, anche se ben tre legislature, la 14/ma, la 15/ma e la 16/ma, hanno provato a dare alla composizione dignità di legge, ma tutti i progetti presentati hanno iniziato l’esame parlamentare, senza tuttavia essere mai approvati. Un implicito, ma non formale, riconoscimento è giunto con l’approvazione della legge 222 del 2012, che ne prevedeva l’insegnamento nelle scuole.

L’attuale legislatura, la 17/ma, è dunque la quarta a cimentarsi nella titanica impresa e seppure sembri ormai avviata a concludersi alla scadenza naturale, nel marzo 2018, i margini per l’approvazione ci sono. Sarà la cronaca parlamentare delle prossime settimane (o mesi, che ci sono pure le ferie!) a dirci se “Fratelli d’Italia” riuscirà a fare il gran salto, o se resterà ancora per chissà quanto un inno ad interim.

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