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Distacchi di luce e gas a Venezia: l’incubo si avvera

L'incubo sta diventando realtà e molte famiglie e aziende per morosità sono rimaste senza luce e senza gas, ossia senza acqua calda per lavarsi, senza riscaldamento e senza energia per usare qualsiasi elettrodomestico incluso la ricarica del cellulare.

L’Enel sta cominciando i distacchi di luce o gas a raffica. Soltanto l’ADICO, l’associazione consumatori di Mestre, sta seguendo una decina di pratiche accogliendo le richieste disperate di utenti nelle ultime settimane.

Distacchi di luce e gas

C’è qualcosa di apocalittico se si pensa che il fenomeno ha cominciato a dilagare in un periodo in cui le bollette sono le più leggere dell’anno perchè registrano i consumi in periodi in cui, per le vacanze estive, l’alloggio non è abitato. Eppure gli importi sono raddoppiati e triplicati e sono impossibili da saldare per i pensionati ma anche per qualche esercente come un barista mestrino che ha visto comparire sulla bolletta la cifra 1500 quando solitamente leggeva 400 euro.

I fornitori di energia non vanno per il sottile. Se non arrivano i versamenti, decidono i distacchi, anche quando a volte il cliente non riceve la fattura per errore. Stanno inoltre inviando mail ai loro clienti per annunciare la chiusura dell’attività o in alternativa la rinegoziazione dei termini del contratto,  spiegando che è dovuto all’eccezionale contesto geopolitico anche se in realtà è in atto una forte speculazione.

Le parole di Carlo Garofolini, presidente ADICO Mestre:

“A rivolgersi a noi non ci sono solo pensionati ma ci sono anche famiglie, single e i lavoratori. Siamo in una fase di mercato dove sta prevalendo la speculazione. Non è giustificabile come ci siano ancora nelle bollette oneri di sistema, canoni, spese di trasporto, accise e IVA che incidono in maniera speculativa rispetto a quello che è il consumo dell’energia. Il mio appello è chiamare i politici alla viglia delle elezioni ad intervenire su questo tema con delle serie proposte, abbandonando la politica degli spot a bonus, ma intervenendo in maniera strutturale nei confronti di tutto e di tutti, sia per le famiglie che per le imprese trovando delle soluzioni efficaci che permettano a tutti di superare quest’inverno.”

La proposta di Davide Piol

Non solo famiglie desercenti ma anche piccole-medio imprese nel Veneto. Sono 521 mila quelle che danno lavoro da 10 a 250 addetti e hanno bisogno di liquidità. Davide Piol, presidente della piccola medio impresa di confindustria Veneto, propone una proroga al credito di imposte. Le aziende cioè, potrebbero tenersi quel denaro e usarlo con un finanziamento in un momento in cui i tassi bancari sono saliti per arginare l’inflazione. Piol ha dichiarato che il mercato è vivo, non c’è voglia di fermarsi.

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