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Carnevale di Venezia 2022 della svolta: Numeri record

Per Venezia è un momento di alti e basso. Il carnevale da record pur non avendo grandi eventi ha portato un po' di ottimismo e indicato la strada da seguire anche se Venezia non ha rinunciato ad usare il suo peso mediatico a favore della pace

Un Carnevale di Venezia 2022 da record senza eventi plateali. Creativi e operatori turistici sono al lavoro all’indomani della chiusura del Carnevale veneziano della ripartenza per capire la chiave del successo di questa edizione organizzata in punta di piedi per evitare assembramenti. Ma che ha finito per piacere molto di più delle edizioni di massa degli anni scorsi.

A chi ha pensato che Venezia fosse troppo frivola quando l’esercito di Putin ha iniziato a bombardare l’Ucraina, Venezia ha risposto affidando il suo messaggio di pace al discorso alla sua Maria del Carnevale 2022 Alice Bars. La Maria dell’anno, con un vestito luccicante ammiccante al futuro aveva scritto nell’abito a caratteri cubitali ‘Pax’. Anche la presentazione della gentil donzella del terzo millennio in Piazza San Marco non ha lasciato spazio ad equivoci sul messaggio partito contro l’aggressione di Putin.

Il messaggio di Alice Bars, Maria del Carnevale di Venezia 2022

“Non siamo assolutamente rimasti indifferenti a quanto sta accadendo vicino a noi. Ecco perchè io, Alice e tutto il Carnevale di Venezia si augura che la pace torni presto e vinca sulla guerra, sulle ombre e sulla violenza. Lo vogliamo noi giovani e non solo, per poter costruire un futuro di pace e solidarietà. Lo vuole il mondo e soprattutto chi ora sta fuggendo dalla propria casa e sta soffrendo. Sta fuggendo dal proprio paese e chi lo sta difendendo. Quindi abbassiamo la maschera perchè vogliamo solo la pace”.

Chiusa la pagina politica in cui il Carnevale si è inserito ad arte ora si apre quello della conta del giro d’affari e anche dell’impatto mediatico dell’Italia sul mondo ancora intontito dalla pandemia che doveva dare la carica. Un grande successo di un lavoro di squadra ha accusato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.

Vincente la scelta di un Carnevale diffuso ha aggiunto il sindaco. In effetti gli spettacoli non sono mancati. Sono stati oltre 100 con millecento repliche tra acrobazie, clown e bolle di sapone che hanno trasportato bambini e adulti in un mondo fatto di magia e di fiabe. Sessanta le compagnie coinvolte per un totale di 118 artisti. Le nuove serate all’Arsenale con il giocoliere del fuoco hanno attratto 20.000 spettatori. Le otto feste in maschera andate in scena a Ca’ Vendramin Calergi assieme a molte altre organizzate in palazzi privati hanno fatto sognare milioni di persone.

Le parole di Fabrizio D’Oria, direttore operativo di Vela Spa

“Un’edizione costruita con l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine e con l’Usl last minute per dare una ripartenza a questa città. Attraverso una delle sue manifestazioni più tradizionali e più attese. La risposta del pubblico è stata molto positiva, c’è stato un forte interesse per questo carnevale diffuso in tutte le strade della terraferma e in tutte le isole. Una risposta che ha visto coinvolte le famiglie veneziane e tantissimi ospiti della città, provenienti da tutta Europa e fuori Europa e tantissimi italiani. Un’edizione che ci porta anche a ripensare la manifestazione che ritornerà l’anno prossimo dal 4 al 21 febbraio 2023”.

Venezia si ripopola di visitatori

Ripensare alla manifestazione, alle parole di Fabrizio D’Oria, direttore operativo di Vela, lasciano intravedere forse una svolta all’edizione 2023. Proprio perchè muoversi in maschera per la città imbattendosi in spettacoli a sorpresa è piaciuto a molti turisti stranieri. Quelli che si temeva non arrivassero.

Invece, grazie anche alla ripresa dei volti inter-continentali sono approdate in laguna maschere da 160 nazioni diverse. Si tratta però di piccole percentuali, gli americani sono stati soltanto il 5% , i francesi sono stati i visitatori più presenti con il 25%. Invece, spagnoli tedeschi e inglesi hanno costituito un 10% ciascuno. La media di 90.000 persone al giorno negli ultimi due fine settimana ha riportato un po’ di speranza ai veneziani.

A tutti coloro che vivono e lavorano negli alberghi e nei negozi e ristoranti in primis. Ma anche alla filiera dell’artigianato e dei servizi. Non solo vile denaro ma anche cultura. Gli oltre 40 eventi in 18 giorni hanno riempito teatri e musei tornando a dare alla città quel luogo di centro di aggregazione mondiale e di genio e talento di cui ha fama in tutto il pianeta da cui non poteva che partire in chiusura un messaggio alla pace.

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