Una Voce Forte

Carnevale di Venezia 2024: solo per turisti?

Polemiche e critiche sull'edizione del Carnevale di Venezia 2024. Seppur ricco di tradizione, sta diventando sempre più orientato verso i turisti anziché ai residenti

In questa puntata di “Una Voce Forte” il nostro conduttore Riccardo Cecconi ha intervistato due ospiti sul tema del Carnevale do Venezia 2024. Quest’ultimo è ancora una festa per i veneziani o è diventato ormai soltanto una festa per turisti?

Carnevale di Venezia 2024

Pochi sono gli eventi nel panorama mondiale che pochi sanno veramente riconoscere. Tra questi c’è sicuramente il Carnevale di Venezia. In particolare l’edizione del 2024 è stata quella della ripresa. Un tavolo di regia e di monitoraggio molto preciso, quello del Comune ci dà dei numeri che sono veramente pre pandemia: 170.000 presenze durante il weekend. Un turista su due è straniero.

Un’edizione molto ricca anche se non sono mancate le polemiche. I commercianti per esempio hanno richiesto di essere informati con preavviso riguardo al tema del Carnevale in modo da poter organizzare la loro attività. Altri invece hanno lamentato una carenza di eventi significativi o una scarsa presenza di pubblico in Piazza San Marco. Tante sono quindi le polemiche e le critiche costruttive che sono state avanzate contro questa edizione.

Un’opinione favorevole

Fabrizio D’Oria, Direttore operativo di Vela Spa: “Il Carnevale di Venezia è ancora una manifestazione per i residenti. Le proposte che ci sono sono moltissime e ovviamente sono i residenti che scelgono a quale partecipare. Noi abbiamo alcuni dati che sono certi: per esempio agli spettacoli dell’Arsenale un quinto degli spettatori erano veneziani. Le manifestazioni culturali vedono un’altissima partecipazione di veneziani. Gli stessi eventi notturni all’Arsenale vedono la partecipazione di tutta quella generazione che va dai 17 ai 23 anni, la maggior parte veneziani. Lo stesso è avvenuto in terraferma a Forte Marghera.”

“Quello della partecipazione dei residenti e in generale di tutto il tessuto, è sicuramente un aspetto su cui possiamo lavorare. Si possono creare delle manifestazioni più partecipate e più dal basso. Dobbiamo sempre tener conto che la città stessa è cambiata: la popolazione residente è diminuita nel centro storico.”

“Se collaboriamo troppo, facendola diventare istituzionale poi diventa una manifestazione non più partecipata ma assalita solo dai visitatori. Bisogna quindi mantenere una certa spontaneità e farla rimanere tale. Il Carnevale è di fatto una continua innovazione nella tradizione. Noi comunque siamo sempre aperti alle nuove proposte.”

Un’opinione contraria: necessità di ritrovare lo spirito autentico del Carnevale

Matteo Secchi, blogger e Presidente dell’Associazione Venessia.com: “Nessuno vuole mettere in dubbio la validità degli spettacoli proposti. Quello che noi sosteniamo è che questa formula, che può essere andata bene per molti anni, secondo noi andrebbe rivista e cambiata. Il Carnevale, per quanto bello possa essere è ridotto ad uno spettacolo con biglietto a pagamento o meno. Lo spirito del Carnevale però per noi è diverso: è la gente per noi ciò che rappresenta il vero spettacolo. La gente fa lo spettacolo e quindi noi vorremmo che tornasse il Carnevale con la gente che è protagonista.”

“Le maschere per la strada sono pochissime, abbiamo visto tanta tristezza tra le persone. Vorrei un maggior coinvolgimento delle persone e delle Associazioni veneziane. Quest’ultime potrebbero organizzare un pezzo del Carnevale in modo da comporlo e unirlo in un’azione corale comune.”

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