Il Fatto

Berlato: Il ruolo dell’agricoltura nella tutela ambientale

Berlato cerca di spiegare come si dovrebbe difende l'ambiente. I portatori della cultura rurale sono coloro che praticano vero ambientalismo

 Sergio Berlato parla del ruolo dell’agricoltura nella tutela ambientale a Luigi Gandi.

Sergio Berlato: “Guardi, viviamo periodi in cui molte persone professano l’ambientalismo o ritengono di essere ambientalisti, e per questo ritengo di avere una marcia in più rispetto ad altri. Continuando a pontificare la necessità di difendere l’ambiente.

Berlato come si difende l’ambiente

Noi continuiamo a dire, guardate che l’ambientalismo non bisogna limitarsi a predicarlo, ma bisogna praticarlo. Non si difende l’ambiente dal calduccio di un ufficio al trentesimo piano di un condominio. Con Internet poi, andando poi a pontificare, a fare qualche post in difesa dell’ambiente. Bisogna praticare un ambientalismo.

I nostri imprenditori agricoli. Più estesamente tutti coloro che noi definiamo come portatori della cultura rurale vuol dire agricoltori vuol dire allevatori vuol dire pastore, malghesi, ma anche i cacciatori, pescatori, cercatori di funghi, tartufiliare, spontanee.

La parte propositiva e non integralista nel mondo ambientalista devono unire le forze per riuscire a garantire azioni concrete in difesa dell’ambiente e dell’ecosistema.

Il territorio per chi lo vive

Noi che viviamo il territorio, sappiamo che dalla qualità dell’ambiente che ci circonda dipende non solo la nostra attività, ma dipende anche la salute dei nostri figli e dei nostri nipoti. Sappiamo che per noi essere ambientalisti non è una moda, ma una necessità.

Per noi l’ambientalismo non è una convenienza, ma è una convinzione, quindi convintamente noi agiamo quotidianamente sul territorio per garantire la tutela dell’ambiente dell’ecosistema.

Gli imprenditori agricoli che hanno tanti compiti, primo è quello di garantirci la sicurezza alimentare. Questo è qualcosa che sensibilizza molto l’opinione pubblica, perché una persona può decidere di risparmiare sull’acquisto di beni voluttuari, ma difficilmente decide di risparmiare a scapito della sua salute e della salute di propri cari.

Ecco perché noi diciamo che comprando i prodotti che arrivano dalle nostre imprese agricole italiane, europee. Noi non buttiamo via i soldi perché le paghiamo un po’ di più. Queste produzioni, ma quel qualcosa in più che noi paghiamo rispetto a prodotti che arrivano dall’altra parte del mondo è un investimento che facciamo a vantaggio della nostra salute e delle salute.”

Berlato Per la libertà di scelta

Luigi Gandi: “Onorevole, bisogna insegnare alla gente, a leggere le etichette. Io stesso le controllo perché non voglio mangiare la farina di grillo, gli insetti? E allora sto molto attento e leggo le etichette, io voglio mangiare sano. Italiano, europeo, anche le carni che vengono dagli Stati Uniti d’America hanno standard completamente diverse dalle nostre europee.”

Berlato: “Guardi, io sono sempre convintamente schierato per la libertà di scelta. Cioè io voglio garantire a tutti i cittadini il diritto di scegliere autonomamente e consapevolmente.

Se qualcuno sceglie di mangiare grilli o cavallette oppure qualche altro prodotto o carne sintetica, lo può fare tranquillamente. Perché è una sua scelta. Quello che noi non condividiamo è che qualcuno, dopo aver fatto le sue scelte, voglia imporle sugli altri.

Quindi se io sono per la libertà di scelta degli altri, gli altri devono rispettare la mia libertà di scelta. Io sono sempre stato convinto di rispettare le scelte alimentari, sessuali, religiose di altre persone, ma pretendo rispetto per le mie scelte. Quindi se qualcuno si vuole affidare alla farina di grillo o di cavalletta o alla carne sintetica lo faccia.

Bisogna fare in modo di garantire a tutti i consumatori il diritto di sapere quali sono le caratteristiche del prodotto di cui si nutre. Dopodiché uno fa le sue scelte.

Il lusso di scegliere

Anche perchè, non dimentichiamoci, che c’è una fetta di consumatori che non può permettersi il lusso di scegliere. Perché magari non ha i soldi per poter scegliere dei prodotti, che abbiano delle caratteristiche migliori, allora è costretta a scegliere i prodotti che costano poco. Dove qualcuno è preso dal dubbio di dove andare a mangiare per mangiare meglio, c’è tanta gente che ha il problema di mangiare e di far mangiare i propri figli. Quindi quel tipo di fascia di consumatore è necessariamente andrà a scegliere un prodotto che costa poco, ma le persone che fortunate loro hanno la possibilità di scegliere, è giusto che siano messe nelle condizioni di scegliere.

Quindi, attraverso un’adeguata informazione che passa anche per l’etichettatura. Che dà la possibilità al consumatore di sapere da dove arriva quel prodotto. Come è stato coltivato quel prodotto? Che caratteristiche ha quel prodotto? Dopodiché uno sceglie. Può scegliere i prodotti. I prodotti più svariati, questo noi quello che facciamo noi, garantire una corretta informazione per permettere al consumatore di fare delle scelte.”

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