I carabinieri hanno arrestato in Frezzaria una borseggiatrice che aveva appena rubato il portafoglio contenuto nello zaino di turista tedesco. Si è accorto e ha bloccato la giovane bosniaca
I Carabinieri del Nucleo Natanti del Reparto Operativo di Venezia, allertati da una richiesta di aiuto pervenuta al “112”, Numero Unico Europeo per le emergenze, nel pomeriggio di ieri 5 ottobre sono accorsi in Calle delle Frezzerie dove si era appena consumato un borseggio in danno di un cittadino tedesco in vacanza a Venezia. Giunti nella Calle, i militari hanno immediatamente bloccato una giovane donna che, con la collaudata tecnica del borseggio di beni ed altro dallo zainetto tenuto in spalla dal turista, ne aveva estratto il portafogli.
Il Tedesco però, sebbene distratto dalle vetrine che affollano la nota calle commerciale, ha percepito il leggero tocco sul suo
zaino, bloccando la mano rapace che già stringeva il portafogli. Immediato l’allarme ai Carabinieri che velocemente sono giunti sul posto.
La giovane è stata quindi fermata dai Carabinieri che, dopo gli accertamenti sul posto, è stata condotta presso il Comando di San Zaccaria, unitamente al turista derubato. Il portafogli, contenente oltre 300 Euro ed una serie di 10 carte di credito oltre i documenti di identità, è stato restituito al turista tedesco, industriale bavarese.
Le necessarie verifiche effettuate dai militari hanno consentito di identificare compiutamente la borseggiatrice, una ventitreenne italiana nata a Roma e di origini bosniache, residente nel campo
nomadi di Milano-Baranzate, pluripregiudicata per analoghi reati.
Ricostruite le fasi della vicenda e, sentito il Magistrato di turno presso la Procura del Tribunale di Venezia, la giovane borseggiatrice è stato infine dichiarata in arresto. Nella mattinata odierna è stata condotta presso il Tribunale di Venezia per la convalida dell’arresto ed il giudizio per direttissima, è stato condannato a 18 mesi di reclusione con immediata associazione alla Casa Circondariale di Venezia.
Convalidato l’arresto e disposta la misura degli arresti domiciliari presso il Campo nomadi di Milano.
