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Antonio Rusconi: “Per la risposta del territorio siamo all’anno zero”

Antonio Rusconi a proposito di previsioni metereologiche e piani europei per controllare la risposta del nostro territorio alle alluvioni

L’ingegnere e professore Antonio Rusconi dialoga con l’avvocato Paolo Dalla Vecchia e ci rassicura sull’efficienza dei nostri sistemi di previsione metereologica, nonostante ciò il versante che dovrebbe preoccuparci secondo Rusconi è la previsione non delle alluvioni in sé, ma della risposta del nostro territorio a queste.

Antonio Rusconi sull’efficienza delle previsioni metereologiche

Paolo Dalla Vecchia:” Ci sono dei modelli di precisione di queste alluvioni?”

Antonio Rusconi: “Innanzitutto le previsioni metereologiche hanno fatto passi da gigante negli ultimi decenni. Personalmente conosco bene il servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, e devo dire che anche molte regioni hanno dei servizi metereologici ottimi e avanzati, e in genere gli eventi di precipitazioni eccezionali sono previsti.

Ci può essere un lasco su quando gli avvenimenti possono accadere, cioè avvengono o prima o dopo rispetto la previsione. Ci sono anche varianti sul baricentro di questi eventi, possono essere degli errori, ma il grado di evoluzione scientifica avvenuta è eccezionale.

Antonio Rusconi ci descrive interventi per prevedere il territorio

Dal punto di vista della risposta del territorio, invece, siamo quasi all’anno zero. Degli interventi della commissione di De Marchi nel nord est ne è stato attuato solo uno, cioè la diga di Ravedis sul Cellina, un affluente molto importante del Livenza.

Sono stati eseguiti altri interventi importanti, dalla regione Veneto, per esempio nel comprensorio idraulico di Vicenza. Sono state realizzata delle casse di espansione, dei centri di allarme, di monitoraggio, telepluviometri, teleidrometri, ma manca ancora molto da fare. Le grandi soluzioni per dare sicurezza ai grandi fiumi del Veneto mancano ancora. Sono state inserite in alcuni piani di bacino, ma quello che manca è la attuazione di questi.

Direttive europee

Ci sono, tuttavia, delle direttive europee che dicono cosa dobbiamo fare per gestire il rischio delle alluvioni. In particolare la direttiva 2760 ha fatto muovere il nostro paese e le nostre autorità di bacino distrettuali. Nel nord-est c’è l’Autorità di bacino delle Alpi orientali, con sede a Venezia, che è competente sulle reti idrografiche del nord-est, quindi Veneto, Friuli, provincia di Bolzano e provincia di Trento.

Piani di gestione

L’autorità di bacino distrettuale scrive i piani di bacino, che si chiamano piani di gestione. e che attualmente sono in vigore. In particolare ci sono il piano di gestione del rischio di alluvioni e il piano di gestione  delle acque, cioè dello stato ecologico del Veneto. Nel piano di gestione del rischio di alluvioni sono inserite tra le misure proprio quelle che aveva indicato la direzione De Marchi 50 anni fa.

GUARDA ANCHE: Antonio Rusconi illustra la riforma mai avvenuta di De Marchi

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