L’ingegnere Antonio Rusconi ci rassicura sul fatto che, in caso di alluvione, siamo ben protetti. Dal 1975 disponiamo di un corpo di protezione civile che, in unione con le autorità, ci garantisce degli ottimi piani di intervento che riflettono nell’urbanistica e nella pianificazione territoriale.
Antonio Rusconi sui corpi di intervento in caso di alluvione
Paolo Dalla Vecchia: “Di fronte a un’ eventuale pericolo di alluvione, chi interviene?”
Antonio Rusconi: “Il nostro paese ci ha dotato di una struttura di protezione civile che è stata una delle prime, fondata dopo il terremoto del Friuli del 1975 da Zamberletti.
Organizzazione e struttura
Si è organizzata successivamente con dei progressi molto importanti, si è strutturata soprattutto a livello regionale, fino ad organizzarsi anche a livello di singoli comuni. In seguito è anche stato redatto un codice della protezione civile, che adesso è una filosofia dell’emergenza.
L’unione tra protezione civile e pianificazione degli interventi
Il vero matrimonio è avvenuto tra l’organizzazione della nostra struttura civile e la pianificazione degli interventi di lungo respiro fatti dai piani di bacino delle autorità. Recentemente c’è stata un’unione di questi due mestieri, e quello che abbiamo adesso secondo me è un quadro molto valido, cioè il piano di gestione del rischio di alluvioni, nel quale ci sono tutte le misure.
All’interno vi sono le misure di protezione, cioè le opere strutturali, ma anche le misure di preparazione, cioè allarmi, esercitazioni, monitoraggi, tutte quelle attività che provengono dal mondo della protezione civile. Queste misure di prevenzione oggi riguardano anche l’urbanistica, cioè a pianificazione territoriale”.
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