Ventuno vite spezzate nel 2021 lungo la A4, nel tratto maledetto. E’ il numero ridondante emerso dallo studio della fondazione “Think Tank Nord Est” realizzato con i dati dell’Associazione della Società concessionaria di Autostrade.
Il tratto pericoloso sulla A4
Il collo di bottiglia, il tratto maledetto, tra San Donà di Piave e Cessalto, l’unico senza terza corsia, è la vera emergenza sul fronte della viabilità. Per quel pezzo di autostrada transita tutto il traffico merci tra il nord Italia e l’Europa dell’est. Da quel tratto passa tutto il traffico automobilistico diretto alle spiagge di Cavallino, Bibione, Jesolo, Caorle, Lignano e Grado, che assieme registrano 26 milioni di turisti.
Necessità di urgenti lavori di allargamento
I lavori di allargamento dell’infrastruttura, non inizieranno, se prima non sarà operativa la “NewCo – Autostrade Alto Adriatico”. Questo è il nodo. In un momento in cui, dopo già un forte incremento del traffico nel 2021, il 2022 sta registrando il nuovo record assoluto di traffico di mezzi pesanti. Nonostante l’aumento dei costi di energia, carburanti e il conflitto in Ucraina.
La A23 Udine-Treviso registra già un +7,9% dei tir sul 2019 e l’aumento è generalizzato su tutte le autostrade. Sulla Venezia-Trieste sono saliti anche i morti.
Un tributo di vittime, soprattutto tra gli autisti di autoarticolati, che potrebbe essere fermato.