Venezia Cambia

Valli da pesca e ecologia, un dialogo con Riccato

Federico Riccato espone il complesso equilibrio ecologico delle valli da pesca, sottolineando il loro ruolo vitale per garantire la sostenibilità ambientale nella Laguna

In un’altra puntata di Venezia Cambia è stato possibile intervistare il professor Ghetti, già rettore di Ca’ Foscari e ecologo di chiara fama. Federico Riccato è un suo autorevole allievo. Così quest’ultimo ci racconta delle funzioni ecologiche svolte dalle valli da pesca.

Le funzioni ecologiche delle valli da pesca

Federico Riccato: “Le funzioni ecologiche sono molteplici. Ovviamente svolgono la funzione di quella che è una baia marina o una laguna in alto Adriatico. Questo è limitante però.”

“Ad un’analisi approfondita si vede che le valli da pesca svolgono quelli che adesso piace chiamare “servizi ecosistemici”. Per come sono collocate e per dove sono collocate hanno sicuramente la funzione di pozzo di CO2. Di questa cosa si parla da una decina d’anni.”

“Noi sappiamo che l’anidride carbonica è uno di quei gas serra che è responsabile sicuramente dell’innalzamento delle temperature del nostro pianeta. Sappiamo che i responsabili di queste grande produzione di CO2 siamo noi. Quindi, stiamo cercando di arrabattarci, diciamo così, per consumare questa anidride carbonica.”

La sostenibilità ambientale nelle valli e l’anidride carbonica

“Uno dei principali pozzi di anidride carbonica sono i nostri corpi idrici. L’anidride carbonica ha una concentrazione maggiore in atmosfera, quindi tende a disciogliersi nelle masse d’acqua. Nelle masse d’acqua questo composto però può essere utilizzato, per esempio, nella nella creazione dei molluschi. Inoltre l’anidride carbonica è il nutrimento delle piante, che ne hanno bisogno per svolgere la fotosintesi clorofilliana.”

“L’utilizzo della CO2 in ambito vallivo e in questi ambiti lagunari è molto rapida. Viene riciclata, si dice, molto velocemente. Per cui noi estraiamo dalla valle annualmente un quantitativo che può essere dal quintale e mezzo, due quintali fino ai 400-500 kg di pesce per ettaro. Quel carbonio che abbiamo mostrato proviene sicuramente dal detrito organico, ma sicuramente anche parzialmente dalla CO2 che è stata assorbita dalla valle.”

GUARDA ANCHE: Riccato narra la millenaria tradizione della vallicoltura

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