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Vaccine Day: 27 dicembre arrivano le prime mille dosi di Pfizer

La vaccinazione partirà da Roma e poi toccherà alle altre regioni. Il vaccino Pfizer garantisce l'immunità dopo sette giorni

Con l’ok dell’agenzia per il farmaco il vaccine day del 27 dicembre è ufficiale. I vaccini arriveranno nel Veneto con un camion dell’esercito domenica e verranno somministrate oltre 800 dosi. GUARDA ANCHE: Giorgio Palù: Si ai vaccini. Ignorante chi dice dei passaggi saltati

L’inizio della vaccinazione è allo Spallanzani di Roma

Saranno interessati circa 120 operatori sanitari tra Mestre, Venezia, Chioggia e Dolo. Dopo il via libera dell’Aifa, l’agenzia italiana per il farmaco al vaccino Pfizer per le prime diecimila dosi da iniettare. In Italia il 27 dicembre comincerà lo Spallanzani con cinque figure professionali in prima linea : un ‘infermiera, un operatore sociosanitario, una ricercatrice e due medici .

Vaccine Day

Il vaccine day proseguirà poi nelle altre regioni che saranno raggiunte da un camion dell’esercito dotato di una cella frigorifera in grado di conservare il vaccino alla temperature di meno 80 gradi. In Veneto ne arriveranno 875, sulle 10mila nazionali. Nelle regioni ci sono già pronte le liste di chi si vaccinerà , poi sarà importante fare in modo che venga rispettata la regolarità dell’arrivo dei nuovi vaccini perché ogni persona dovrà ricevere una doppia somministrazione e tra la prima e la seconda iniezione non devono passare più di tre settimane.

Vaccino Pfizer: L’immunità arriva dopo sette giorni

Già sette giorni dopo la prima dose si verifica uno sviluppo rilevante di immunità. In linea teorica entro la fine di marzo Pfizer dovrebbe assicurare 8 milioni di dosi, molte, ma insufficienti per una vaccinazione di massa, per questo si spera che il 6 gennaio l’Ema autorizzi anche il vaccino Moderna del quale all’Italia spetterebbe soltanto un milione e 700 mila dosi.

La variante inglese potrebbe far abbassare la guardia

Intanto sono in molti ad interrogarsi sugli effetti che potrebbe avere la nuova variante inglese, più contagiosa e meno pericolosa. Tale variante potrebbe far diminuire il numero di ricoveri e dare l’illusione che l’epidemia sia alla fine mentre si sta diffondendo tra le fasce d’età più giovani.

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