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Il ticket d’accesso a Venezia divide, ma sarà sperimentato

Fa discutere la notizia che nella prossima primavera nei fine settimana più affollati per andare a Venezia si dovrà prenotare la visita

All’indomani dell’annuncio del ticket d’accesso e la prenotazione obbligatoria a Venezia, che partiranno la prossima primavera per i primi fine settimana più affollati, il mondo si divide. Al dibattito infatti non partecipano solamente la città di Venezia e il Veneto, ma anche il resto del paese e del mondo.

Diffidenza e la Risposta di Brugnaro

La sensazione, stando all’opinione pubblica, è che si voglia impedire la libertà di movimento; obiezione a cui replica il sindaco Luigi Brugnaro con le seguenti parole: “il provvedimento non impedisce a nessuno di giungere in città ma, costringendo alla prenotazione, fa comparire un numero che, se troppo altro, potrebbe far cambiare idea circa il giorno di visita a chi sta pianificando di recarsi sull’isola”.

Si tratta appunto di una filosofia che si è arricchita anche grazie ad alcuni suggerimenti giunti via social in questi mesi di silenzio, in cui sembrava che il ticket d’accesso fosse ormai affossato.

Scetticismi sulla Tassa Venezia

Chi non ha partecipato al dibattito rimane scettico, soprattutto sui 5 euro da versare al momento della prenotazione. Sono esenti i veneti, i lavoratori, gli studenti, i minori di 14 anni e chi si reca in ospedale. I più dicono che la somma non è dissuasiva e che serve solamente per fare cassa.

“Copre la gestione del servizio, garantirà ai residenti una qualità della vita migliore e ai turisti pernottanti una visita in grado di regalare emozioni più vivide”, risponde Brugnaro.

Il Plauso di AVA

Riguardo gli ospiti degli hotel, il provvedimento raccoglie il plauso di AVA, l’Associazione Veneziana Albergatori, che vede finalmente premiata la sua clientela la quale, stando all’associazione, finiva per pagare anche per i pendolari versando la tassa di soggiorno.

Tuttavia manca un tassello secondo gli albergatori, ossia lo sfoltimento della ressa lungo il Ponte della Libertà e lungo i precorsi che da Piazzale Roma e Stazione Santa Lucia conducono a Piazza San Marco. “E’ necessario far arrivare i turisti da altri terminal, come Fusina e San Giuliano, e offrire loro altri punti di sbarco” afferma l’associazione.

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