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Sirio Martin: l’albo gestori ambientali

Sirio Martin: "Non si iscrivono principalmente perchè non lo sanno e dovremmo sensibilizzare opinione pubblica e committente su questo"

Sirio Martin sul tema della normativa ambientale per le imprese e sull’albo gestori ambientali. Risponde a Paolo Dalla Vecchia.

Paolo Dalla Vecchia: “Tu hai parlato di piccola media impresa Italiana, Veneta, della città metropolitana di Venezia in particolare, che rappresenta e regge il prodotto interno lordo del paese. Poi parlando della criticità, hai fatto riferimento al testo unico dell’ambiente, la normativa che lascia anche delle incertezze, facendo un richiamo ad una normativa ambientale più semplice, con regole più chiare per un imprenditoria che le vuole rispettare. Ma che se queste regole sono poco chiare e poco facili da rispettare, possono essere trasgredite in buona fede. Cosa ci puoi ribadire in merito?”

Sirio Martin, l’importanza di un codice per le imprese

Sirio Martin: “potrei partire dalla mia esperienza nell’albo gestori ambientali, quale si occupa sostanzialmente dell’autorizzare il trasporto dei rifiuti nel Veneto. Sono circa 60 mila mezzi e circa 5000 imprese, tenendo presente che circa vengono rilasciati mille provvedimenti mese. Però facendo una riflessione, in Veneto, ovvero il 10% della nazione da questo punto di vista, circa 15000 sono iscritte a questa associazione ed io penso dovrebbero essere di più.

Non si iscrivono principalmente perchè non lo sanno e dovremmo sensibilizzare opinione pubblica e committente su questo. Un primo modo in cui l’ economia potrebbe tracciare precisamente lo smaltimento dei rifiuti. Il tutto in un procedimento veramente molto semplice, con iscrizione online, costi irrisori, di diritti annuali per 50 euro ed è valida per 10 anni.

Questo permetterebbe alle imprese di avere anche attività formativa, perchè l’albo si occupa anche di questo per le imprese iscritte, tra l’altro al 99% gratuitamente. Questo è un tema, poi che all’interno del testo unico, ci siano delle criticità è sicuro. Noi dobbiamo sostanzialmente dire che un determinato mezzo potrebbe trasportare determinati rifiuti. La difficoltà, sta nella catalogazione di questi rifiuti, specialmente nei mezzi che noi definiamo della categoria 2bis, cioè che non lo fanno per natura professionale.

Meglio dare un codice non del tutto appropriato, perchè non esiste, piuttosto che non fornire istruzioni di nessun tipo”.

GUARDA ANCHE: Sirio Martin, ambiente considerato un vincolo e non una risorsa

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