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Sirio Martin, ambiente considerato un vincolo e non una risorsa

Sirio Martin: "siamo un paese che tende sempre più a burocratizzare le cose. Credo che venga tolta attenzione alla ricerca sul prodotto"

Sirio Martin, presidente di Confartigianato, città metropolitana di Venezia, risponde alla domanda di Paolo Dalla Vecchia sulla visione che si fa dell’ambiente, spesso considerato un vincolo e non una risorsa.

Sirio Martin: “l’ambiente soffre la troppa burocrazia”

Paolo Dalla Vecchia: “Siamo con il presidente di Confartigianato, città metropolitana di Venezia, qui parliamo anche di ambiente e di lavoro. Tu sei molto impegnato anche sui temi della legalità, in qualità di presidente della sezione regionale del Veneto dei gestori ambientali. In vari punti hai sottolineato, ed io condivido, che l’ambiente è spesso considerato un vincolo e non una risorsa. Alle volte con un accezione negativa, non legata allo sviluppo del nostro territorio. Cosa ci puoi dire a riguardo?”

Sirio Martin: “Io partirei dalla considerazione che in questi anni di attività sociale e di conoscenza del territorio mi sta convincendo sempre di più. Noi siamo un paese che tende sempre più a burocratizzare le cose. Credo che a tutta l’economia produttiva stia venendo tolta sempre più attenzione e tempo alla ricerca sul prodotto, alla soddisfazione del cliente, per formalizzare.

Più sostanza e meno formalità

Anche l’ambiente secondo me soffre di questo, invece di badare alla sostanza, si va a vedere se la segnatura è stata fatta. Questo è in problema del  nostro paese che sta allontanando gli imprenditori, perchè un imprenditore quando imprende lo fa perchè vuole produrre quella lampada, non per formalizzare con adempimenti lunghi e corposi che ha fatto quella lampada. Bisogna anche dare però i risvolti positivi. Gli ultimi dati sul riciclo ci dicono che siamo il primo paese in Europa con circa l’84%, con circa trenta punti sopra la media europea e con un incremento di 10 punti nell’ultimo anno.

Tutto questo penso sia legato al nostro tessuto economico, formato dal 90% da piccole e micro imprese, il che dimostra che quando facciamo nel nostro piccolo lo facciamo bene. Quando invece si vogliono creare delle grandi imprese solo per formalizzare, falliamo in questo. Un esempio possono essere le comunità energetiche ad esempio, uno strumento talmente poco capito che viene poco affrontato.

Siamo un paese talmente votato alla praticità che per fare dobbiamo capire cosa stiamo facendo. Un progetto deve durare e per durare dev’essere utile e bello anche nel design, ci dev’essere l’attenzione che viene apportata nelle cose, come nelle piccole imprese. Che sono esempio e forza di questo tessuto economico.”

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