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Siccità: allarme sulla costa. Vertice tra sindaci per agire sui fiumi

A proposito dei consorzi di bonifica e di tasse che ci si dimentica di versare. I consorzi servono, eccome, al punto che i 30 sindaci della costa veneta confidano proprio sul Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale per passare attraverso le forche caudine di un'estate siccitosa, mentre attendono milioni di turisti sulle spiagge. Il Consorzio ha riunito a Portogruaro un vertice per dare l'allarme

Allarme siccità: alla chiamata a raccolta hanno risposto i 30 sindaci del territorio servito dal Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale che rappresentano la fascia costiera dalla laguna di Venezia al Tagliamento.

Il commento di Sergio Greco

“Che azioni prenderà il consorzio per evitare situazioni come quella dell’anno scorso?”

Le parole di Sergio Greco, Direttore Consorzio di bonifica Veneto orientale: “Noi nella gestione siamo già partiti a sbarrare e a portare acqua nei territori in modo che cominciamo già con un po’ più di riserve approfittando dell’acqua che ancora fluisce nei fiumi in maniera che non vada completamente dispersa a mare. Ma queste azioni possono protrarsi per 20-30 giorni quindi ogni 20 giorni ci dovremmo ritrovare a verificare cosa sta succedendo. L’accordo con le amministrazioni locali e una governance potente insieme è il primo delle cose da mettere in piedi oggi”.

Emergenza Siccità

L’emergenza è particolarmente sentita in quest’aria dove confluiscono fiumi che provengono da altre regioni e sui quali ci sono dunque più competenze e per questo si parla di governance. Dove l’acqua serve non soltanto per l’agricoltura e i residenti, ma anche per sostenere il turismo, un potente volano per l’economia di tutta la regione.

Il commento di Giacomo Gasparotto

Le parole di Giacomo Gasparotto, Presidente Consulta dei sindaci del Consorzio di Bonifica Veneto orientale: “La cosa che è emersa, fondamentale, sono due questioni: uno che manca una governance, la governance che comprende un po’ tutti gli enti e di questo parlo di due regioni ovviamente e soprattutto una programmazione che abbia una visione che non sia a oggi, a un anno, a dieci anni ma aventi 30-40-50 anni e manderemo un documento alla regione chiedendo appunto questo tavolo”.

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