La Voce della Città Metropolitana

Renzo Mazzaro: Speedline, Mala del Brenta, Cristina Pavesi

Sono queste solo alcune delle novità che Renzo Mazzaro ci racconta in questo incontro

Ed eccoci qui con Renzo Mazzaro con le notizie belle e brutte della settimana. Solitamente cominciamo con i fatti brutti, anche se il titolo ci direbbe il contrario. Vediamo un po’ cosa ci porta oggi Renzo Mazzaro

“No io per una volta farei il contrario. Sarà che è Natale. Metterei in cima i fatti belli. Una arriva adesso ed è che la Speedline ha sospeso i licenziamenti. Questa sarebbe il massimo per il momento, delle notizie buone.”

Se le notizia venisse confermata e se l’azienda continuasse per anni. Bisogna vedere Renzo Mazzaro.

“Questa la inserisco al volo e vorrei cominciare con le notizie che non sono notizie. Sappiamo che la moneta cattiva scaccia quella buona; e le televisioni sono piene di fatti brutti se non bruttissimi. Per una volta proviamo a guardare il bicchiere mezzo pieno.”

La fatica è fare notizie e suscitare curiosità anche parlando di cose belle.

“Ti dirò che molto tempo fa, uno che si chiamava Indro Montanelli, il direttore del Giornale prima che venisse comprato da Berlusconi, si era inventato una pagina che aveva chiamato ‘il paese che funziona’. In questa pagina intervistava delle persone del tutto sconosciute. In queste interviste molto lunghe saltavano fuori delle cose bellissime. Proviamo dunque a vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se al momento non aiuta molto. Adesso siamo in periodo di Natale e molte manifestazioni per il covid sono state cancellate. Per esempio certe manifestazioni di Capodanno all’aperto con tanta gente; perfino il falò della befana del 6 gennaio.”

“Confesercenti dice però che c’è un trend molto sostenuto, sicuramente superiore all’anno scorso. Nello shopping e nella spesa del cenone spenderemo in Provincia di Venezia 175 euro a testa più dell’anno scorso” ha detto Renzo Mazzaro.

Quelli che l’anno scorso non abbiamo speso Renzo.

“Comunque queste medie si fanno includendo neonati e moribondi che probabilmente non hanno molto appetito. In qualche modo ci segnala una situazione comunque in miglioramento. A Jesolo per esempio il presepe di sabbia; diventato un richiamo internazionale.”

Si è aggiunto anche il presepe di ghiaccio quest’anno a Jesolo.

“A maggior ragione. Ho detto internazionale. In Francia per esempio stanno discutendo animatamente se sia meglio l’albero di Natale naturale o quello artificiale. E nel caso, se possa mantenere le radici o possa essere segato.”

Il dibattito sulle notizie non è di poco conto. Perchè si salvano molti boschi così.

“Ed è comunque un dibattito strano perchè si spiega per un fatto strano. Che i verdi hanno vinto le ultime elezioni in molte città. E sono cambiati i sindaci. Torna dunque il dibattito sull’ambiente, che è una cosa importante. Da noi per esempio la Città Metropolitana di Venezia pianterà 14.000 alberi. Sono nell’isola della Certosa, accanto al passante di Mestre. E in tutta la zona del graticolato romano, da Mira a Santa Maria di Sala” ha detto Renzo Mazzaro.

Pensa Renzo nel frattempo quanti ne sono stati tagliati.

“Però in qualche modo si ripristina. È vero che un albero tagliato fa più rumore di una foresta che cresce; però sai in prospettiva stiamo migliorando l’ambiente e il paesaggio del Veneto per quelli che verranno dopo di noi. Per esempio la qualità della vita sta migliorando. C’è una statistica pubblicata dal Sole 24 ore questa settimana che mette Venezia in ripresa. Riprende 17 posizioni rispetto all’anno precedente.

C’è quella famosa battuta di Gianni Agnelli che diceva che Venezia è una città che ti da un’emozione fortissima quando arrivi, e una ancora più bella quando finalmente te ne vai. Una città in cui vivere non sarebbe indicato; invece la qualità della vita viene data al 16° posto. Molto prima di Padova per esempio che è al 33° posto. Però Treviso è al 10° e Verona all’8°. Una graduatoria nazionale.”

La motivazione riguarda i trasporti. Perchè se poi si guardano altri parametri, gli affitti eccetera la posizione già scende.

“Ci credo. È un problema tremendo quello delle abitazioni. Ma è legato al fatto che Venezia ha una rendita di posizione tale per cui richiama sempre. Uno per esempio che ha un bar può avvelenare una persona, tanto il giorno dopo ne arrivano delle altre. Lo stesso bar se fosse in terraferma dovrebbe competere con una forte concorrenza che viceversa in terraferma non hai la rendita di posizione che ti da una città meravigliosa come Venezia” ha detto Renzo Mazzaro.

Quando ci sono i turisti naturalmente.

“Un’altra bella notizia che non fa notizia, è l’assessore alla gentilezza che si sono inventati in un comune al confine con il Veneto in Provincia di Pordenone. Un comunello che si chiama Valvasone Arzene, meno di 4.000 abitanti.”

Per quello l’hanno scelto. È facile essere gentili in una comunità di 4.000 persone.

“Non farla così facile. Io non credo proprio.”

Tu Renzo dici che più ci si conosce più si litiga.

“Nel suo piccolo anche Venezia, mi diceva un amico giornalista della Nuova, è un villaggio e tutti si conoscono. Anche li quindi il litigio non è che arrivi difficile. Però; cosa fa un assessore alla gentilezza. La signora l’hanno intervistata e lei ha risposto che vuole essere vicina alle persone e ascoltarle. Mi sembra un programma eccezionale in questo tempo di covid. Se ci pensi il covid ci ha dato la sicurezza nella lontananza. Noi dobbiamo allontanarci dalle persone per essere sicuri. Con tutto quello che ne segue. Per esempio la polizia ha sempre avuto come slogan ‘vicini alla gente’. Adesso se un poliziotto mi sta troppo vicino mi preoccupo. Anche loro dovranno forse modificare il loro slogan.

Il lessico, si è una questione proprio di parole.

“Un’altra notizia bella a modo suo è che il Veneto ha vinto una causa nei confronti del governo, dello Stato. Lo stato che non sarà cinico e avaro pero un po’ imbroglioncello lo è. In questo caso voleva tenersi 6 milioni di euro che aveva promesso di dare alla regione Veneto per finanziare l’acquisto di autobus. Questa è una storia vecchia che viene addirittura dal 2008, non vede però il Veneto senza responsabilità. C’era un piano che poi è stato modificato, in base al quale il governo dice che non gli da più i soldi.

Invece il Veneto dice: “No la parola è la parola, adesso dovete tirare fuori i soldi”. A modo suo una bella notizia anche se è una vittoria di Pirro. Intanto perché c’è il ricorso al Consiglio di Stato e può darsi che la sentenza venga capovolta. Secondo che venga fuori dalla tasca destra o dalla tasca sinistra sono sempre i pantaloni che devono tirare fuori i soldi perché siamo sempre noi” ha detto Renzo Mazzaro.

Si però è anche vero che dei soldi che il Veneto dà allo stato ne arrivano molti meno. Ci sono ragioni che hanno naturalmente la necessità di avere soldi che danno molto meno di quello che ricevono.

“Questo è vero ma nel caso in questione, che siano soldi che lo stato ci dà o che siano soldi che metterà la regione sempre dalle tasche nostre di noi contribuenti saltano fuori”.

Sono soldi che quando sono usciti dalle nostre tasche facciamo fatica a goderceli dai, diciamocelo Renzo.

“Si e rimane comunque la soddisfazione di aver avuto ragione. Le notizie cattive però continuano ad esserci. Anche da queste notizie cattive però salta fuori il lato buono. Per esempio, si è parlato dell’operazione Papillon e dell’arresto della mala del Brenta. Questa settimana è caduto il 31 esimo anniversario della morte di una ragazza che si chiamava Cristina Pavesi. Aveva 22 anni ed era sul treno che il 13 dicembre 1990 passò a lato del treno che doveva essere depredato dalla banda Maniero. Avevano messo del tritolo sul vagone del treno che portava il carico da depredare. L’esplosione ci fu quando passò il treno in cui c’era la ragazza, proprio all’altezza del suo vagone. Lei rimase uccisa.

Questa settimana c’è stata una commemorazione a Campolongo Maggiore dove c’è l’abitazione di Felice Maniero, È stata confiscata e adesso è in gestione alle associazioni contro la mafia. Don Ciotti, che è il fondatore di Libera, auspicava che l’università di Padova desse la laurea post-mortem a questa ragazza come segno di riconoscimento, al di là di questo fatto che ovviamente arriva postumo. In questa manifestazione c’era anche, da un po’ di anni, un ex componente della Mala del Brenta che si chiama Gilberto Sorgato.

Al tempo era conosciuto come Caruso ed era uno dei luogotenenti di Felice Maniero. Ha scontato in carcere, si è pentito, ha cambiato completamente vita e abbracciava in questo incontro i parenti di questa ragazza dichiarandosi ancora una volta addolorato per questo fatto. Mi sembra un lato positivo, un lato bello di una notizia cattiva ovviamente” ha detto Renzo Mazzaro.

La zia addirittura ha detto all’epoca: “Mi hanno chiesto perdono, io l’ho concesso. Ora quello che mi ha chiesto perdono è tornato in carcere ma io mantengo il perdono perché l’animo è fragile”.

“Si riferiva non a Gilberto Sorgato ma a un altro dei componenti della Mala del Brenta. Tra le notizie quella veramente cattiva però è anche quella che riguarda l’avvelenamento che c’è stato in una zona molto vasta del vicentino. La causa è stata un versamento di sostanza chimiche che sono entrate nella falda e poi nel fiume e quindi negli acquedotti.

Circolano nel sangue delle persone avvelenate, sono centinaia di migliaia di persone. C’è un’inchiesta, un indagine della magistratura che va avanti da tempo. Questo avvelenamento che risale agli inizi degli anni 2000 è stato scoperto molto in ritardo. Quello che è successo all’inizio del mese e ne hanno dato notizie  i giornali, questa settimana c’è stata una ispezione di una commissione dell’ENIT.

Ora la notizia veramente incredibile è che il consiglio regionale del Veneto ha bocciato la proposta di rendere pubbliche le dimensioni di questo disastro, le aree ubicate e le persone coinvolte. Questo sulla base del fatto che probabilmente è meglio non preoccupare le persone. Uno si preoccupa molto di più se non lo dici, trovo inqualificabile questo comportamento. Noi stiamo dando pubblicità al prosecco e non a una situazione del genere.

Va detto che comunque chi è all’opposizione non manca di dare spazio a queste cose. Quindi proprio perché non siamo in un regime dittatoriale lo spazio per parlare e dire le cose c’è, no Renzo?

Io questo lo capisco. Ma un’iniziativa ufficiale chiarificatrice, molto estesa al pubblico della regione Veneto, non si è mica vista su questo punto ed è una cosa grave. La notizia più cretina, se posso definirla così, è successa questa settimana al liceo Guggenheim della sezione di Mestre. Gli studenti hanno tirato via le targhette maschio femmina dai servizi igenici per rendere non riconoscibile il bagno. Il bagno non è ne per maschi ne per femmine cosi un transgender puo andare dove gli pare. Io trovo questa notizia del tutto cretina, mi domanderei, non so, e gli handicappati? Tiriamo via la targhetta anche a loro?

Eh guarda, questa battaglia sul genere non finirà mai di sorprenderci perché sono veramente mille le implicazioni.

Si ma facciamola su territori diversi non davanti alle porte del bagno. Lo trovo veramente inqualificabile. È finito il mio tempo per le notizie quindi io come al solito concludo salutando il presidente, Luca Zaia, solo se non si fa chiamare Governatore.

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