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Patenti facili, stroncata organizzazione dalla polizia stradale

Patenti facili: la truffa è stata scoperta dalla polizia stradale ed è accaduta nel veneziano e nella marca. La base era un’autoscuola di Oriago di Mira

La Polizia Stradale di Treviso ha individuato e denunciato diversi cittadini stranieri, principalmente di etnia indo-pakistana, che si presentavano presso le aule della Motorizzazione Civile di Treviso per sostenere l’esame teorico necessario al conseguimento del titolo abilitativo di guida mediante l’utilizzo di mezzi fraudolenti quali microtelecamere e microauricolari occultati sul loro corpo al fine di ottenere a distanza le risposte esatte alle domande proposte.

L’organizzazione criminale grazie ad una rete capillarizzata sul territorio veneto e lombardo, riusciva a procacciare numerosissime persone interessate al conseguimento della patente di guida, proponendo loro il superamento degli esami teorici di guida in cambio di un compenso, oscillante tra i 2.000 ed i 3.000 € a candidato.
Le persone coinvolte, spesso straniere con enormi problemi di comprensione della lingua italiana sia scritta che parlata, ovvero italiane ma del tutto prive dei requisiti culturali minimi per il superamento degli esami, accettavano di buon grado e si mettevano nelle mani del sodalizio che forniva loro un “pacchetto” completo di servizi volto al superamento dell’esame teorico.

Nella fattispecie l’organizzazione, operante nel mondo dalle autoscuole del territorio molte delle quali gestite proprio dai sodali, presentava candidati presso le Motorizzazioni Civili di Treviso, Venezia, Padova e in alcuni casi anche Bergamo, cui riusciva a far superare fraudolentemente l’esame teorico della patente con il seguente modus operandi.
I candidati il giorno prefissato per il sostenimento dell’esame, venivano preventivamente contattati da personaggi facenti parte del sodalizio.

Questi provvedevano a posizionare direttamente sulla pelle nuda dei candidati, sistemi di trasmissione audio/video prevalentemente mediante smartphone, ma anche microcamere e mini auricolari wireless, opportunamente occultati, che consentivano loro di trasmettere al suggeritore le immagini che si presentavano loro davanti, nel caso in questione proprio le domande dei quiz di teoria presso le aule delle diverse Motorizzazioni, e di ricevere sui micro auricolari le risposte fornite dal suggeritore da una postazione situata a distanza ed individuata presso le autoscuole del veneziano o presso le abitazioni delle persone colluse. Allo scopo venivano prese in locazione vere e proprie basi logistiche in immobili della zona ove, con la dovuta discrezione della privata dimora, dopo l’installazione dell’apparecchiatura e la fornitura di abiti appositi atti all’occultamento degli smartphone e delle microcamere ma che lasciavano libera la visuale delle fotocamere, i candidati venivano accompagnati presso le Motorizzazioni ove poi sostenevano l’esame beneficiando delle risposte che un suggeritore forniva loro vedendo le immagini del monitor utilizzato per l’esame proiettate dalle telecamere occultate.

Vista l’impressionante frequenza di falsificazione degli esami accertata dall’indagine è ragionevole ritenere la falsificazione di centinaia di esami all’anno con un giro d’affari per l’organizzazione criminale superiore ai 600.000 euro l’anno che, accertata l’attività del gruppo almeno dal 2013, è facile stimare in oltre 2.000.000 di euro complessivi.

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