L’emergenza in Veneto causa strade bloccate e danni all’agricoltura
I posti di blocco sono serviti a chiudere le strade in molti punti, in particolare la direttrice che collega Mira Taglio con Borbiago. Centinaia di richieste di aiuto ai Vigili del Fuoco nella notte per allagamenti, smottamenti, alberi caduti o pericolanti. Gli operatori sono intervenuti in 250 situazioni critiche. Anche Jesolo è finita sott’acqua.
Si teme per le abitazioni, ma anche per le colture già compromesse. Le parole di Tiziana Favaretto, Presidente Coldiretti Venezia: “È un momento veramente preoccupante per l’agricoltura veneziana. Questo meteo che ci ha dato un marzo che sembrava estate, un aprile che è stato autunnale, per poi avere queste giornate questa notte, con questa piovosità intensa. Una piovosità che, da diversi giorni, è un’importante compagna per la non-semina che abbiamo effettuato.”
“In particolare per quanto riguarda il mais. Almeno un 50% dei nostri campi non hanno potuto avere la semina del mais. Abbiamo anche le produzioni di miele. Il miele d’acacia quest’anno si è prodotto in piccola parte proprio perché i fiori d’acacia sono stati distrutti dalla pioggia delle inondazioni di questa notte e di questa giornata. Questa primavera ci sta facendo preoccupare. Da una parte per lei non-semina, dall’altra perché non sappiamo cosa aspettarci nei prossimi giorni.”
Messe a rischio le coltivazioni e le attività agricole
In pianura, ad avere la peggio sono centinaia di ettari di coltivazioni estensive come il mais che ora rischia l’asfissia perché è completamente sommerso dall’acqua. Rischia anche il frumento, le cui piante sono state allettate dal vento forte e della pioggia battente. Problemi anche per la soia, appena seminata. Finiti sott’acqua interi frutteti di mele, pere e kiwi.
I trattori non riescono ad entrare in campo per le lavorazioni. Questo potrebbe comportare sia un rinvio delle semine ancora in corso, che la necessità di procedere con nuove semine dove l’acqua ha fatto i danni maggiori. Le conseguenze sono negative – sostiene la Coldiretti- anche in termini di redditività.
Sono numerose – prosegue l’Associazione – e segnalazioni da parte degli agricoltori. Solo nei prossimi giorni, liberati i campi, sarà possibile valutare le conseguenze del nubifragio, l’ennesimo evento estremo con il quale gli imprenditori agricoli devono confrontarsi.
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