Una Voce Forte

Multe selvagge al Marco Polo: il Comune fa cassa?

Le controversie sulle sanzioni e le sfide nel sistema di trasporto veneziano, problematiche e soluzioni ipotizzate dall'ex imprenditore aeroportuale

Nella puntata di “Una Voce Forte”, il conduttore Riccardo Cecconi ha portato all’attenzione del pubblico una controversia che sta scuotendo l’aeroporto Marco Polo di Tessera a Venezia. Si è trattato della massiccia raccolta di multe che ha fatto ruggire il dibattito pubblico.

La cifra impressionante di 45.000 contravvenzioni comminate in soli sei mesi ha destato preoccupazione, soprattutto considerando le implicazioni di questa pratica. L’istituzione di una “Zona a Traffico Controllato” (ZTC) all’aeroporto di Venezia risale al lontano 2018. Tuttavia, è solo nel settembre del 2023 che questa zona è diventata operativa.

Il tempo di transito e sosta massimo, inizialmente fissato a soli 7 minuti, è stato oggetto di critiche fin dall’inizio per essere eccessivamente limitato. Tuttavia, il problema non è stato affrontato con la dovuta serietà in quanto la zona non era ancora attiva.

Confronto dei tempi concessi negli altri aeroporti italiani ed europei

L’ospite della trasmissione, Nicola, ex imprenditore del settore aeroportuale, ha offerto un’analisi lucida e precisa della situazione. Ha confrontato la politica di controllo del traffico di Venezia con quella di altri aeroporti italiani e internazionali. Ha evidenziato come la maggior parte degli scali preveda tempi di sosta più ampi per il trasporto di passeggeri e bagagli. Mentre a Venezia si parla di soli 7 minuti, a Milano e Bergamo sono previsti 20 minuti, a Roma e Napoli 15 minuti, e persino a Bruxelles, un hub europeo di rilevanza internazionale, il tempo concesso è di 20 minuti.

L’ospite ha sottolineato che il problema non riguarda solo i familiari e gli amici che accompagnano o vengono accompagnati, ma anche gli operatori del settore, come autobus e navette. Il tempo necessario per scaricare e caricare passeggeri e bagagli rende impraticabile il limite imposto a Venezia.

Tra turismo e trasporti, la richiesta di un intervento equo a Venezia

È stata sollevata un’altra questione cruciale: la volontà delle autorità locali di affrontare la situazione in modo responsabile. Ha evidenziato come il comune di Venezia, pur traendo profitto dal turismo, non investe adeguatamente nei servizi di trasporto, come i vaporetti vecchi e inefficienti. Pertanto, si pone la scelta tra prolungare i tempi di sosta inutilmente brevi o migliorare i servizi offerti con i proventi delle multe.

In ultima analisi, Nicola ha ribadito che una multa ha senso solo quando punitiva di un’infrazione effettivamente commessa. Nel caso delle multe a Venezia, sembra prevalere il sospetto che l’obiettivo principale sia quello di fare cassa, anziché garantire un sistema di trasporto efficace e equo per i viaggiatori e gli operatori del settore.

In conclusione, la situazione delle multe a Venezia rappresenta un problema ingiusto e insostenibile che richiede un intervento urgente e responsabile da parte delle autorità competenti.

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