Una Voce Forte

1700 case sfitte a Venezia: il comune cosa fa?

Lo spopolamento progressivo nella città di Venezia: gestione delle priorità da parte del comune e modalità d'uso dei fondi stanziati

Nella puntata di “Una Voce Forte”, il conduttore Riccardo Cecconi ha affrontato con Orazio Alberti il tema della residenzialità a Venezia.

Le problematiche della città di Venezia: perchè era già difficile viverci

La Residenzialità a Venezia è un tema caro ed estremamente importante per la città che sta vivendo un forte sfollamento. Le difficoltà logistiche legate a vivibilità e viabilità, unite a un rincaro dei prezzi degli affitti, alimenta il tutto e creando la ricetta perfetta per uno spopolamento progressivo. Pare, infatti, che ci siano più di 1700 appartamenti vuoti in attesa di ristrutturazione, 500 dei quali appartenenti al comune.

Le azioni del comune di Venezia e i fondi messi a disposizione

Rispetto a tutto ciò, il comune come si sta muovendo? Nel 2018, le autorità hanno stanziato 7 milioni di euro per la ristrutturazione di un certo numero di appartamenti. Rispetto alla questione residenzialità, nel 2020 vennero messi a disposizione dalla Regione (non dal comune) 3 milioni di euro per il sostegno agli affitti. La maggior parte di questi fondi (circa 100 milioni) venne utilizzato, però, per il Bosco dello Sport, a Tessera.

I dati forniti dall’osservatore dell’OCIO, Orazio Alberti, rispetto alle case sfitte

L’ospite Orazio Alberti, appartenente a OCIO (osservatorio indipendente per la residenzialità a Venezia), ci spiega come ci sono 10 mila alloggi pubblici: circa l’8% del patrimonio abitativo della città. Il problema è che circa 2000 appartamenti sono sfitti perchè l’edilizia pubblica è uscita dalle priorità (sia a livello locale che nazionale), portando a un sotto-finanziamento degli interventi necessari nell’edilizia residenziale pubblica, lasciando così la città in uno stato di degrado progressivo.

Precisa, anche, come il dato delle 1700 case sfitte sia poco aggiornato, in quanto risalente al 2017; il dato più recente di maggio-giugno 2023 riporta, invece, un totale di circa 2400 case sfitte. Orazio Alberti spiega che la Regione o lo stato hanno messo a disposizione i 20 milioni stanziati dal 2015 al 2021 per il patrimonio residenziale comunale. Con questi finanziamenti si è in grado di sistemare poco più di un centinaio di abitazioni l’anno, numero insufficiente a coprire, invece, quello degli appartamenti restituiti al comune.

Le soluzioni suggerite da Orazio Alberti

Quindi, che cosa può fare il comune per i residenti? Secondo Orazio Alberti la lista delle cose da fare è lunga, a partire dal rendere più consistente la riemissione delle case nel mercato. L’elefante nella stanza che molti fingono di non vedere è la presenza di più posti letto in hotel, b&b o locazioni turistiche (circa 50 mila), piuttosto che per i residenti. Un passo importante potrebbe essere la regolamentazione delle locazioni brevi, oltre che l’attuazione di interventi nella città e nelle aree molto grandi che necessitano di riqualificazione urbana.

In sintesi quindi, il fulcro del problema sta nella gerarchia delle priorità attuale che vede al vertice l’incremento del turismo a discapito della residenzialità di Venezia.

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