Maria Egiziaca, una storia di redenzione
Un mare così realistico non si vede spesso a teatro. Pier Luigi Pizzi l’ha voluto in questo modo per dare intensità, slancio e tormento alla figura di Maria Egiziaca, protagonista dell’omonimo lavoro del compositore bolognese Ottorino Respighi.
Definita “un mistero in tre episodi”, l’opera si ispira alla leggenda medievale di Santa Maria Egiziaca, una donna dissoluta in gioventù che sente all’improvviso il bisogno di andare a Gerusalemme. Lì si pentirà dei suoi peccati, decidendo di ritirarsi in preghiera nel deserto per tutto il resto della vita.
La partitura, densa di arcaismi, canto gregoriano, musica rinascimentale e monteverdiana, debuttò in forma di concerta alla Carnegie Hall di New York nel 1932. Nell’agosto dello stesso anno fu proposta per la prima volta in forma scenica al Teatro Goldoni a Venezia. Ma è nel 1956 che Maria Egiziaca andò in scena per l’ultima volta in laguna.
Un capolavoro teatrale tra arti visive e armonie sinfoniche
Dal punto di vista musicale, si tratta di una partitura estremamente succulenta, ha dichiarato il direttore Manlio Benzi. È un’opera soprattutto sinfonica, che utilizza un’orchestra sostanzialmente da camera, estremamente ricercata nelle scelte strumentali mai scontate.
Maria Egiziaca torna a Venezia al Teatro Malibran
Maria Egiziaca di Ottorino Respighi è in scena al Teatro Malibran di Venezia dall’8 al 16 marzo, in un nuovo allestimento del Teatro La Fenice, con la regia, le scene e i costumi di Pierluigi Pizzi e con Manlio Benzi alla testa dell’orchestra e coro del Teatro La Fenice.
Nel ruolo principale, ovvero Maria Egiziaca, il giovane soprano Francesca Dotto, nata a Treviso e diplomata al conservatorio di Castelfranco Veneto.
La prima di venerdì 8 marzo alle ora 19 sarà trasmessa in differita su Rai Radio 3.
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