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La scuola cattolica: il red carpet del film fuori concorso a Venezia 78

Presentato nella serata di lunedì 6 settembre il film italiano "La scuola cattolica", fuori concorso alla 78. Mostra del Cinema di Venezia

Sfilano sul red carpet di lunedì 6 settembre i protagonisti di “La scuola cattolica”, del regista Stefano Mordini, presentato fuori concorso alla 78. Mostra del Cinema.

Molti i giovani attori che hanno calcato il tappeto rosso, tra cui Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Emanuele Maria Di Stefano, Luca Vergoni, Giulio Fochetti, Leonardo Ragazzini e Federica Torchetti; a cui si sono aggiunti poi i volti più noti di Valeria Golino, Jasmine Trinca, Fabrizio Gifuni, Valentina Cervi e Corrado Invernizzi.

La trama di La scuola cattolica

In un quartiere residenziale di Roma sorge una nota scuola cattolica maschile dove vengono educati i ragazzi della migliore borghesia. Le famiglie sentono che in quel contesto i loro figli possono crescere protetti dai tumulti che stanno attraversando la società e che quella rigida educazione potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso.

Nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1975 qualcosa si rompe e quella fortezza di valori inattaccabili crolla sotto il peso di uno dei più efferati crimini dell’epoca: il delitto del Circeo. I responsabili sono infatti ex studenti di quella scuola, frequentata anche da Edoardo, che prova a raccontare che cosa ha scatenato tanta cieca violenza in quelle menti esaltate da idee politiche distorte e da un’irrefrenabile smania di supremazia.

Il commento del regista Stefano Mordini

Questo film racconta l’ambiente da cui è germogliato il seme distorto che ha prodotto una delle pagine più nere dell’Italia del dopoguerra: il delitto del Circeo. I ragazzi protagonisti di questa storia hanno ricevuto tutti la stessa educazione. Sono dei privilegiati, il loro lato oscuro prende forma nelle pieghe di una vita normale, alto borghese. Sempre alle spalle di genitori che non si accorgono di nulla, neanche dell’odio che i figli provano per loro.

Sarà solo dopo il massacro che ogni genitore di quel quartiere romano si chiederà, guardando il proprio figlio, se anche dentro di lui si possa annidare il germe di un mostro. Questa storia, che comincia qualche tempo prima e si conclude con il delitto stesso, vive di una domanda: quella società di cui facevano parte i colpevoli ha fatto veramente i conti con sé stessa?

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