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Inchiesta “Vetro Nero”: mance ai portieri in cambio di favori

Si pensa che le 8 vetrerie indagate nel caso “Vetro Nero” dessero delle mance ad alcuni portieri d’albergo veneziani. Questi, in cambio, mandavano turisti a Murano

L’inchiesta sul “vetro in nero” potrebbe far luce su un’altra questione. Quella che coinvolge i portieri d’albergo. Secondo i sospetti della Guardia di Finanza arriverebbero a prendere percentuali tra il 20-25% sulle somme incassate dalle vetrerie. Una sorta di scambio per i clienti che vengono mandati a Murano. Finora non sono ancora arrivate le ammissioni da parte degli indagati.

Sono 8 le vetrerie finite nel mirino delle fiamme gialle veneziane. Gli investigatori hanno calcolato che in cinque anni sono stati prodotti almeno 7 milioni di nero. Si sono chiesti chi fossero i destinatari di questi fondi esentasse. Gli inquirenti sospettano che le mance ai portieri abbiano raggiunto anche i 5-7 mila euro per cliente. Il tutto a fronte della vendita di lampadari da 20-25 mila euro cadauno acquistati da sceicchi miliardari o cinesi.

In queste ore gli avvocati difensori stanno studiano le prove raccolte dalla Polizia Tributaria per valutare la linea difensiva. Potrebbe avere un forte valore difensivo la versione secondo cui il nero serviva per per pagare chi consigliava ai clienti del proprio hotel a recarsi in una vetreria anziché in un’altra. In sede penale le frodi potranno essere perseguite solo se superiori a 150 mila euro di imposte evase.

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