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Alessandro Destro, come funziona la valle da pesca

La valle da pesca di Alessandro Destro è un ambiente acquatico artificiale che accoglie e alleva orate, branzini e cefali in modo naturale, seguendo un ciclo stagionale ben orchestrato

La valle da pesca è un allevamento estensivo di pesca, ma anche di agricoltura, dove comunque il pesce si accresce in modo naturale nell’arco di 3-4 anni.

Alessandro Destro spiega il funzionamento di una valle da pesca sia che fosse anticamente con i graticci di Arelle, sia ad oggi come argine di terreno. “La valle da pesca di solito ha sicuramente una porta d’ingresso, che si chiama chiavica, che dà sull’acqua della laguna aperta. Ne immaginiamo magari due, una di entrata e una di uscita per il ricircolo. Nelle valli da pesca mediamente sono così.

“È una vera e propria vasca immensa di tantissimi ettari, all’interno della quale viene nei mesi di marzo-aprile-maggio seminato il pesce. Viene seminato con avannotti, cioè il pesce piccolo della dimensione di un’unghia. Le specie più seminate e più successivamente pescate nell’allevamento estensivo sono le orate, i branzini e i cefali, le anguille negli ultimi anni un po’ meno.”

Il ciclo annuale del pesce e l’inverno nella valle da pesca

“Per quanto riguarda il ciclo del pesce, vengono seminati in primavera. L’allevamento estensivo e il pesce si nutre di quello che trova all’interno della valle da pesca. Si parla di granchi, si parla di plancton, di microrganismi e di piccole alghe. Il pesce cresce e viene spostato nei primi due anni nelle peschiere durante il periodo invernale.”

“Durante il periodo cosiddetto della fraima, che deriva dal latino infra iermes, cioè durante l’inverno, e quindi partiamo dal circa il periodo di settembre, il pesce viene attratto, dall’interno della valle da pesca nella parte salmastra, nel cosiddetto canale colauro. Questo canale funge da vero e proprio filtro, praticamente.

Il colauro è vicino alla chiavica. La chiavica viene aperta e l’acqua della laguna esterna, che ha un alto tasso di ossigeno, attrae il pesce verso questo canale e funge da imbuto. Il pescato viene bloccato da delle griglie all’interno di quelli che sono dei veri e propri lavorieri, cioè dei manufatti che, anticamente, erano in legno, oggi sono in calcestruzzo. Quindi vengono messe delle griglie che fungono da vaglio e viene bloccato il pesce e, nelle varie dimensioni del pesce, viene spostato nelle peschiere. Le peschiere proteggono con le tamerici il pesce durante l’inverno, nel periodo della fraima.”

I lavorieri e la destinazione del pescato

“I lavorieri sono tre perché vagliano il pesce di volta in volta sulla base delle sue dimensioni. Il primo lavoriero ferma il pesce che ha dai tre anni in su, quindi che ha le dimensioni di mercato. E quindi con la rete da pesca viene pescato, pesato, marchiato e venduto ai mercati ittici più vicini. Nel caso della Laguna di Venezia parliamo del mercato Tronchetto Rialto e il mercato di Chioggia.”

“I pesci che hanno meno di tre anni e che quindi non hanno ancora le dimensioni e il peso da mercato, vengono messi a svernare nelle peschiere fino al periodo della primavera. Perché il problema dell’inverno non è in quanto il ghiaccio che si può formare sopra l’acqua lagunare, ma è i venti freddi e quindi le peschiere sono studiate apposta.

Si può andare a vedere sulle mappe per curiosità i nomi delle valli da pesca, magari Valle Contarina, Morosina, Figheri, Valle Averto, Valle Miana, Serraglia. Si vede come le peschiere siano studiate per le tamerici e i vari alberi frangivento in direzione del vento peggiorativo. In questo caso il vento di Bora dal nord-est, perché è il vento freddo che può far rischiare di morire il pescato all’interno delle peschiere. Vengono liberati i pesci a primavera e poi riparte questo ciclo.”

Curiosità sulla geometria delle peschiere

“Un’ultima curiosità sulle peschiere. Si dividono soprattutto in due parti, gorghi e fosse. Infatti se voi le vedete sempre dall’immagine del satellite dall’alto, i gorghi hanno la forma rotonda, mentre le fosse sono di forma dritta. Questo per due motivi. Nei gorghi vengono messe le orate, perché il loro moto natatorio è circolare e quindi nuotano meglio, quindi si fa trovare un ambiente anche migliore per loro.

Ma vengono divise dai branzini, perché i branzini sono onnivori, carnivori, cioè possono mangiare di tutto, quindi uccidono e mangiano le orate. Quindi i branzini che nuotano con un moto dritto vengono messi nelle fosse e separati dalle orate che vengono messe in questi gorghi rotondi. Tutte le valli da pesca hanno una conformazione uguale, hanno tra loro problematiche ovviamente diverse, però il principio di funzionamento delle valli da pesca è proprio questo.”

GUARDA ANCHE: Alessandro Destro: la storia delle valli da pesca

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