Il commento di Luca Zaia
Queste le parole di Luca Zaia sul caso di Giulia Cecchettin, di cui domani si celebreranno i funerali: “Abbassare una serranda o spegnere una luce di un negozio è un’occasione per dire io “Io c’ero, io ci sono”. Ci sono in questa gran battaglia fondamentale della comunità. (Giulia ndr) è un caso simbolo perché, comunque, tutti gli attori di questa storia noi li abbiamo conosciuti.
Ci siamo identificati o nel papà o nella storia di quella famiglia con una mamma che è morta un anno fa, nella sorella Elena, nel fratello Davide. Io penso che si siano smosse delle coscienze e ci sia una presa di coscienza della comunità, non solo Veneta, ma in generale, perché se ne parla a livello nazionale. Ma anche con la stampa straniera abbiamo parlato molto.
Femminicidio
Io penso che il femminicidio non lo ridurremo mai a zero, dobbiamo essere tendenti a 0. L’aumento delle pene sulle teste malate avrà l’effetto che ha. È giusto che si buttano via le chiavi, ci mancherebbe altro, ma non è che, probabilmente, ci aiuta a risolvere il problema. Il vero tema è identificare le persone dai primi segnali.
Penso che, ipoteticamente, se avessimo avuto un lavoro fatto a fianco a fianco di comunità, avendo a oggi ripresentato il caso del Turetta che stalkerizzava, che ossessionava, che angosciava la sua ex fidanzata, probabilmente qualcuno si porrebbe qualche problema, qualche domanda alla luce di quello che è accaduto”
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