Venezia Cambia

Venezia affronta la peste sotto molteplici fronti

Contro la peste Venezia sviluppa un modello multidimensionale, definendo un paradigma sanitario innovativo per l'epoca

Venezia ha affrontato la peste con un approccio multidimensionale, combattendola sia sul fronte politico che sanitario attraverso una serie di strategie avanzate per l’epoca, divenendo un modello igienico-sanitario all’avanguardia.

Una rete di informatori per prevenire la peste

Aristide Salvatici racconta: “Dal 1630, Venezia evitò le epidemie controllando i focolai di contagio anche attraverso delle spie. Queste ultime si aggiungevano ai diplomatici con cui la Serenissima intratteneva i rapporti con le altre istituzioni in Europa e nel mondo. Questa rete di informatori servivano per prevenire la peste e, laddove arrivavano comunicazioni di questo tipo, i rapporti con queste popolazioni infette si sospendevano immediatamente in via cautelativa. Quindi un’attività su più livelli e con procedure molto efficaci.”

La peste fronteggiata sia a livello politico che sanitario

“L’atteggiamento di Venezia verso la peste è stato un atteggiamento su due fronti: un fronte prettamente politico e uno sanitario. Politico perchè di isolamento da altre nazioni e di sospensione dei mercati, fino arrivare al punto di stendere della calce sopra tutte le case che erano state colpite dalla peste.”
“Questo ci ha portato alla perdita di quelli che erano gli affreschi sulle case di Venezia che davano una nota corografica eccezionale, di cui rimane sta poca traccia. La pesta ha quindi portato alla decadenza scenografica della città.”

La Serenissima, un modello igienico-sanitario avanzato per l’epoca

“Poi ricordiamoci la quarantena, primo esempio in Europa. Ricordiamoci poi che c’erano in città 15 sedi dove davano dei soffietti per chi respirava male. Quindi, in qualche modo, sono stati gli inizi della rianimazione a Venezia. Ricordiamo, sempre nel quadro dell’igiene, la pulizia dei canali.”
“C’era anche il controllo delle prostitute: le statistiche del 1500 e 1600 contano che, su una popolazione di 100.000 abitanti, vi erano 10.000 prostitute riconosciute, oltre le clandestine. Da non dimenticare poi il fatto che era l’epoca della sifilide e che Venezia aveva messo a disposizione dei medici per curare gli “incurabili” in ospedale.”
“Fino arrivare alla vaccinazione anti vaiolo del 1768, alla camera pubblica ostetrica del 1779 e, infine, al codice farmaceutico, cosa molto importante se pensiamo agli anni Il 1779 era poco prima della caduta di Venezia. Gli stessi Murazzi sono stati finiti pochi anni prima della caduta di Venezia.”

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