Ticket d’ingresso anche sulla Dolomiti patrimonio dell’UNESCO: ci si sta pensando almeno per l’estate, ma la montagna è divisa.
Divisione sulla proposta del ticket d’ingresso nelle Dolomiti
La fondazione Dolomiti UNESCO non condivide l’esempio di Venezia e sostiene di aver già sperimentato che una piccola tassa non dissuade dal visitare il patrimonio mondiale UNESCO nelle giornate più intense. Dunque, sarebbe meglio contingentare i flussi e, nel caso della montagna, forse chiudendo le strade d’accesso e consentendo l’ingresso soltanto ai bus navetta.
La Federalberghi, invece, è favorevole ad una City Tax perché non ha mai gradito che gli hotel siano l’unico punto di prelievo della tassa di soggiorno.
Approcci alternativi alla gestione dei flussi turistici
Qualcosa si dovrà fare perché, secondo i sociologi, nelle aree urbane gli arrivi non dovrebbero essere più di sei per abitanti, mentre a Venezia arrivano anche fino a 23 e a Cortina d’Ampezzo in agosto salgono fino a 9.
Intanto a Venezia domenica è arrivata alla diciassettesima giornata del contributo d’accesso e ha registrato oltre 15.200 paganti che si sono sommati ai 49 mila che alloggiavano negli alberghi e agli altri 8500 esenti perché residenti nel Veneto. Insomma circa 100.000 arrivi.
Più di un mese fa, infatti, a Venezia in 300 hanno protestato contro il ticket d’accesso. Il corteo di circa 300 persone doveva rimanere lungo la Fondamenta Santa Chiara, ma il risultato è stata la paralisi di piazzale Roma per circa mezz’ora e la formazione di una lunga coda di auto all’ingresso.C’erano le associazioni e i comitati che si battono per ottenere più case per i residenti. Poi, a poco a poco, c’erano anche i veneziani storici che hanno parlato di libertà a rischio, annunciato che non intendono registrarsi e hanno invitato tutti a non pagare il ticket.
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