Cultura e Spettacolo

Tintoretto compie 500 anni ma è più attuale che mai

La mostra “Tintoretto 1519–1594” sta riscuotendo un enorme successo; sono oltre 25.000 i visitatori che in meno di un mese hanno ammirato i grandi capolavori dell’artista veneziano, esposti presso Palazzo Ducale.

L’esposizione inaugurata il 7 settembre e che durerà fino al 6 gennaio 2019 rientra nell’ambito delle celebrazioni per il cinquecentenario della nascita di Jacopo Robusti, in arte Tintoretto, festeggiato a Venezia con il supporto del Comune attraverso imperdibili eventi espositivi, itinerari in città e nelle chiese.

Organizzata presso il luogo che maggiormente simboleggia il glorioso passato della sua città natale, ovvero Palazzo Ducale, che già annoverava giganti e concorrenti come Tiziano e Veronese, Tintoretto torna protagonista di un grande progetto espositivo voluto fortemente dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e promosso dalla National Gallery of Art di Washington, con la collaborazione delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il contributo di Save Venice Inc. ed il sostegno di Louis Vuitton.

L’esposizione presenta 50 dipinti e 20 disegni autografi di Tintoretto, prestati dai grandi musei internazionali, unitamente ai famosi cicli realizzati per il palazzo dogale tra il 1564 e il 1592 – visibili nell’originaria collocazione – permettendo dunque di riscoprire pienamente la pittura visionaria, audace e per nulla convenzionale di Jacopo Robusti.

La mostra è stata curata dagli studiosi americani Robert Echols e Frederick Ilchman, grandi conoscitori di Tintoretto che da anni hanno concentrato le loro ricerche sulla definizione del catalogo complessivo dell’opera dell’artista; anche la futura mostra di Washington (dove verrà ospitata nel 2019) porterà la loro firma. A loro fianco, in questa occasione, troviamo un prestigioso comitato internazionale e numerosi esperti dell’arte rinascimentale veneziana.

Straordinario narratore, abile regista di azioni dipinte, colorista sofisticato Tintoretto si rivela un affascinante interprete in tutti i diversi generi affrontati, da quelli religiosi, ai grandi dipinti di storia, dalla ritrattistica ai temi profani e mitologici, di cui la mostra propone illuminanti esempi grazie ai prestiti da importanti musei di tutto il mondo e da alcune prestigiose collezioni private: dai musei di Londra, come la National Gallery da cui arriva anche L’origine della Via Lattea (1575), la Royal Collection, il Victoria and Albert Museum, la Courtauld Gallery, ma anche da Parigi, Lione, Praga, Rotterdam ed altre città.

Dal Prado di Madrid giungono a Venezia cinque opere straordinarie, incluse Giuseppe e la moglie di Putifarre (1555 circa), Giuditta e Oloferne (1552-1555) e Il ratto di Elena (1578) di oltre tre metri di lunghezza, realizzato per la corte dei Gonzaga, di cui ora si apprezza l’estrema qualità.

Susanna e i vecchioni del 1577, tra i più celebri capolavori di Jacopo, giunge dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e, grazie agli Staatliche Museen di Berlino, si può ammirare la nobiltà dello sguardo del Ritratto di Giovanni Mocenigo (1580) che, inserito in una ricca galleria di ritratti, ci rivela come Tintoretto (a dispetto di quanto riteneva un tempo la critica) fosse anche abile interprete della psicologia umana.

Oltre a ciò importanti opere giungono dall’America: da Chicago a New York, da Philadelphia a Washington. Emblematici e rivelatori sono i due autoritratti con cui si apre e si chiude il percorso espositivo, eseguiti uno all’inizio e uno alla fine della carriera di Jacopo e prestati rispettivamente dal Philadelphia Museum of Art e dal Musée du Louvre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Disattiva AdBlock per sostenerci

Televenezia ogni giorno mette a disposizione informazioni e contenuti gratuiti. La libertà d'informazione deve essere sostenuta e Televenezia lo fa anche grazie ai banner pubblicitari. Sostienici e disattiva AdBlock