Politica

Telefonata-tranello a Meloni: su siti russi la “stanchezza da guerra”

Portavoce Esteri russi contro la premier su nazionalista Bandera 

La stampa e i siti russi si interessano alla telefonata-tranello alla premier Giorgia Meloni fatta dai comici Vova e Lexus, al secolo Vladimir Kuznetsov e Alexey Stolyarov, autori di una serie di conversazioni rubate a politici e figure di spicco internazionali.

Telefonata-tranello

Diversi media – dal quotidiano Izvestia al governativo Rossiiskaja Gazeta – mettono in primo piano le dichiarazioni della presidente del Consiglio sulla “stanchezza” per la guerra in Ucraina che circola in Europa. Ampiamente ripreso un lancio di Ria Novosti che riporta i commenti del leader M5S Giuseppe Conte sullo stesso passaggio.

Stamattina il quotidiano Rbk titola: “La Presidenza del Consiglio italiano ha individuato il responsabile dello scherzo telefonico proveniente dalla Russia”, riprendendo la stampa italiana per argomentare che la responsabilità della conversazione con il finto politico africano sarebbe ricondotta da Palazzo Chigi al consigliere diplomatico Francesco Talo.

Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, che prima di Meloni hanno preso di mira il premier spagnolo Pedro Sanchez, l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, ma anche Elton John, si sono presentati come rappresentanti dell’Unione africana, riuscendo a parlare al telefono con la presidente del Consiglio. Il fatto risale al 18 settembre ma è emerso ieri.

I due comici

Nella conversazione con i due comici – che negano di lavorare per i servizi russi o il Cremlino, malgrado i loro scherzi telefonici siano collegati agli interessi di politica estera russa – Meloni parla della guerra in Ucraina, evocando sue idee per arrivare a una via d’uscita, che saranno messe sul piatto al momento opportuno. La premier si interessa anche al golpe in Niger, chiedendo ai finto alti diplomatici africani se si sia trattato di un’azione mirata contro la Francia. E critica l’Ue per l’inazione sul problema dei migranti.

Da Palazzo Chigi l’ufficio del consigliere diplomatico ha espresso rammarico per ” essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni”.

Il commento da Mosca

Da Mosca l’unico commento vicino all’ufficialità è arrivato ieri dalla portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, che sul suo canale Telegram non presta attenzione alle parole di Meloni sulla “stanchezza” e la necessità di trovare una via d’uscita al conflitto in Ucraina, ma si scaglia contro il passaggio in cui la premier italiana commenta l’elevazione ad eroe di Stepan Bandera, nazionalista ucraino, collaborazionista durante la Seconda guerra mondiale. “Penso che stiano facendo quello che dovrebbero fare ed è giusto che noi cerchiamo di aiutarli”, dice Meloni. Per Zakharova, “o siamo di fronte all’eterno problema dei politici occidentali, una cattiva istruzione, oppure si tratta di nazionalismo”.

Altri siti russi ricordano come di recente Vova e Lexus abbiano tratto in inganno, sempre spacciandosi per politici africani, anche il ministro degli Esteri olandese Rasmussen, che ha condiviso commenti su “incontri riservati” sul conflitto in Ucraina, sostenendo che dato il quadro nel teatro bellico il presidente ucraino Zelensky dovrà presto correggere la sua posizione di assoluta indisponibilità a trattare con la Russia.

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