Venezia Cambia

Riccato, l’innovazione ambientale lagunare

Il percorso di Federico Riccato, scienziato ambientale e fondatore di Laguna Project, tra le tradizioni lagunari e la gestione innovativa dell'ambiente

In questa affascinante puntata di Venezia Cambia trattiamo la ricchezza delle tradizioni delle valli da pesca della Laguna di Venezia con Federico Riccato, esplorando un capitolo significativo della storia locale. Un esempio virtuoso di gestione ambientale consapevole è la vallicoltura Veneta.

Federico Riccato, un pioniere della gestione ambientale consapevole

In questa puntata l’ospite è il dottor Federico Riccato, mestrino del 1976, insignito di un dottorato in Scienze Ambientali presso l’Università Ca’ Foscari. Il dottor Riccato è il fondatore di Laguna Project, un’azienda pionieristica che si dedica al monitoraggio ambientale e alla gestione della fauna selvatica. Nel 2006 ha dato vita anche a Ittico Sostenibile, un’impresa dedicata a promuovere un consumo consapevole di pesce.

La scelta di affrontare tematiche ambientali è profondamente radicata nella storia personale del dottor Riccato. Nato nel 1976, lo stesso anno in cui la tragedia di Seveso scosse l’Italia, egli è cresciuto con la consapevolezza degli impatti devastanti che un disastro ambientale può avere sull’ecosistema. Questo evento cruciale ha plasmato la sua prospettiva e ha guidato la sua dedizione a preservare e monitorare l’ambiente.

Federico Riccato, esplora le sfide, i successi e le prospettive di una visione olistica della gestione ambientale, ancorata alle radici della Laguna veneziana.

Una generazione più attiva

Federico Riccato: “Il 1976 è stato un anno di grandi disgrazie, anche il terremoto del Friuli può essere citato effettivamente. Forse, per l’insieme di queste, cose la mia generazione è stata quella che è stata maggiormente sensibilizzata. È quella dalla quale si è cominciato a fare maggiore spinta sui temi ambientali. Quindi non sono diventato geologo, sono diventato scienziato ambientale.”

Lo scienziato ambientale, una figura professionale trasversale

“Intanto diciamo quello che è il ruolo dello scienziato ambientale. Lo scienziato ambientale nasce perché dovrebbe essere quell’esperto cuscinetto che consente agli altri professionisti che lavorano in campo ambientale, ma che magari non hanno tutte le competenze, di comunicare. Di norma il biologo non riesce a comunicare con l’ingegnere perché sono due insiemi separati.”

“Se facessimo il diagramma di Eulero-Venn loro non avrebbero nulla in comune. Lo scienziato ambientale può parlare un po’ con l’ingegnere e può parlare un pochettino col biologo così, come può parlare col chimico, col chimico analitico e con il fisico. Ecco, questa figura è stata forse un po’ sminuita in questi anni. Di questo mi dispiace.”

“È una bella figura professionale, nel senso che nonostante noi siamo definiti di norma “tuttologi”, la nostra formazione ci consente di capire tanto di ambiente e di ecologia che, lo ricordiamo, è una scienza non perfetta, ma è una scienza. È estremamente complessa e ha bisogno di conoscere le basi di tantissime materie. Sono quelle della scienza classica: la matematica, fisica e la chimica. E quelle che vengono considerate scienze minori: l’etologia, l’ecologia, la biologia eccetera. Questa figura mi ha sempre attratto. Sono stato attratto dai grandi divulgatori scientifici che abbiamo avuto la fortuna di conoscere nel mio periodo. Parlo di Angela, uno per tutti insomma.”

Vent’anni di Laguna Project, l’azienda di Federico Riccato

“Quindi, travolto da una passione per i pesci e per la pesca sin da piccolino, ho cercato di portare avanti questa passione. Terminata così la mia esperienza accademica che si è conclusa con il dottorato, ho fondato con un socio, Riccardo Fiorent, Laguna Project, che ormai è alle soglie dei vent’anni. È una giovincella, ma lavora da vent’anni.”

“Si occupa dei temi che ci sono più cari, per cui delle acque di transizione dell’ambiente lagunare, degli ambienti marino costieri. Ma deve occuparsi un po’ di tutto, per cui fa anche gestione della fauna selvatica, piani di monitoraggio e cose simili.”

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