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Porto Tolle, il pesce si sta riducendo a ritmi mai visti

Andiamo a Porto Tolle ed esattamente a Scardovari dove il pesce sta riducendosi a ritmi mai visti preda del voracissimo granchio blu, nonostante venga pescato a tonnellate. Rischia di scomparire la filiera della pesca

Porto Tolle, il granchio blu sta distruggendo le nostre eccellenze nonostante venga pescato a tonnellate.

Porto Tolle infestato da giugno

Tania Bertaggia, assessore alla pesca, comune di Porto Tolle: “La pesca nel comune di Porto Polle quest’anno è stata gravemente colpita dal fenomeno ed emergenza del granchio blu. Dal mese di giugno ne abbiamo una presenza massiva nelle nostre lagune. In particolare la zona maggiormente colpita è la sacca di Scardovari, oltre che le lagune che si trovano nella zona di Pila.

Danni a Porto Tolle per le nostre eccellenze

Dal mese di luglio ad oggi sono stati smaltiti 480.000 chili di granchi blu. La presenza del granchio ha creato un’enorme emergenza nel territorio perchè ha depredato interamente le lagune di mitili, di molluschi e con danni anche alle ostriche, che sono in nostri prodotti d’eccellenza.

Abbiamo chiesto all’amministrazione, siamo intervenuti a tutti i tavoli. Siamo in collegamento costante con la regione del Veneto e sono state effettuate delle richieste al Masaf per ottenere la dichiarazione di stato d’emergenza e ottenere dei ristori per i pescatori”.

Le parole dei pescatori

“Con questo granchio non si avrà nessun futuro, i nostri giovani saranno pronti per la partenza. Non so dove si andrà a finire. Il mattino andavamo a pescare pensando che andando contro l’inverno ne avremmo visti di meno nelle rete, e invece siamo senza parole”.

Le spese

“Ad oggi il consorzio ha sostenuto spese enormi, parliamo di 500.000 euro circa di costi per il solo smaltimento, al quale vanno aggiunti poi costi ulteriori per le reti e i pescatori, le persone che si devono occupare della raccolta del granchio. Chiaramente sono spese insostenibili, questo è anche un danno ambientale. Anche, però, un danno economico e sociale”. Conclude Tania Bertaggia.

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