Servizi Salute e benessere

Ospedale di Dolo: gli 87 eroi del Pronto Soccorso

L'ospedale di Dolo tira le somme di una seconda ondata molto più impattante della prima. Nonostante ciò, il sistema sanitario ha reagito bene

L’ospedale di Dolo traccia un bilancio arrivata la tregua. Durante la terribile seconda ondata, il pronto soccorso ha alleggerito i servizi ospedalieri dolesi di oltre il 43% dei pazienti avendo fatto tesoro dell’esperienza durante la prima.

Ospedale di Dolo

Nel mese di marzo e aprile la media degli accessi nel pronto soccorso di Dolo ai aggirava sui 150 pazienti, durante la seconda ondata in autunno sono saliti a 350. Una prova di forza senza precedenti per 87 sanitari tra medici, infermieri e autisti che hanno fatto da barriera ai servizi ospedalieri assorbendo l’impatto per quasi la metà dell’intensità della pandemia.

I vaccini

L’arrivo dei vaccini è stato accolto con sollievo dal 97% di loro. Che finalmente, con il secondo richiamo di questi giorni si sente meno esposto agli attacchi del virus. Una vera e propria guerra quella vissuta dal pronto soccorso di dolo durante la quale sono state affinate come accade sempre durante le battaglie le armi.

Le dichiarazioni di Andrea pellegrini

Durante la prima ondata i pazienti colpiti da covid venivano ricoverati quasi tutti, ora invece vengono filtrati secondo la gravità. Questo perché i medici conoscono meglio il Covid e sono in grado di capire se la dimissione è rischiosa. Per prima cosa consideriamo l’ossigeno nel sangue grazie alla precisione dell’emogasometro. Poi c’è l’età: più il paziente è giovane, minore è il rischio.

Poi c’è la comorbilità: quante malattie ha il paziente oltre all’infezione da Covid. Se sono presenti diabete o ipertensione o pneumopatie croniche e più facile il ricovero. Poi viene usata l’ecografia, perché le caratteristiche della polmonite da Covid spesso si nascondono alle radiografie. Nel caso rimangano dubbi, subentra la consulenza dei pneumologi, con i quali viene condivisa la decisione del ricovero o della dimissione”. Ricorda il primario Andrea Pellegrini.

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