La Voce della Città Metropolitana

Nicola Pellicani presenta il Festival della Politica 2021

Nicola Pellicani, deputato e segretario della Fondazione Gianni Pellicani, racconta la decima edizione del Festival della Politica, al via mercoledì 8 settembre

In questa nuova puntata di La Voce della Città Metropolitana ospite Nicola Pellicani, deputato del PD veneziano, e Segretario della Fondazione Gianni Pellicani, dedicata al padre.

In questi giorni sta partendo la nuova edizione del Festival della Politica, ogni anno più ricco di ospiti a livello nazionale ed internazionale.

Come sarà questa edizione di 4 giorni del Festival?

“Inizieremo con un’anteprima mercoledì prossimo, e continueremo fino a domenica.”

Il tema sarà dedicato al potere delle donne, e non potrebbe essere più adatto in questo momento in cui in Afghanistan proprio le donne stanno soffrendo.

“Volevamo affrontare questo tema già lo scorso anno, quando non si è potuto fare il Festival dal vivo. Il tema è provocatorio e di grandissima attualità, non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo.

Le ultime tragiche vicende dell’Afghanistan ne sono la testimonianza. Con la consapevolezza che le donne, a nostro parere, dato che lo abbiamo organizzato in collaborazione con Linda Laura Sabbadini, Direttrice centrale dell’Istat, sono motore di cambiamento, fattore di innovazione sociale. Cosa che è dimostrata non solo da tantissimi studi ma anche da tantissime esperienze.

Con coscienza però che la strada per la parità di genere è ancora lunga. Quindi il tema delle donne, affrontato attraverso gli interventi di studiosi, giornalisti ed esperti tra i più grandi protagonisti della vita culturale italiana, verrà approfondito nel corso di questa decima edizione del festival”, ha detto Nicola Pellicani.

Naturalmente, ci sarà anche il Sindaco Brugnaro e il Sindaco di Firenze Nardella, ma a parte loro di politici non ce ne saranno, per dare spazio a giornalisti, studiosi, filosofi, in primis Massimo Cacciari.

Chi sono gli altri ospiti?

“Ci saranno il direttore dell’Espresso Marco Damilano, il professor Angelo Panebianco, giornalista del Corrriere della Sera, i sociologi Ilvo Diamanti e Renzo Guolo, la giornalista e scrittrice Annalisa Cuzzocrea, Paolo Valentino, inviato del Corriere in Germania, che presenterà il suo nuovo libro su Angela Merkel, la scrittrice Silvia Avallone. Ci sarà anche uno spettacolo giovedì al Toniolo con Pennacchi.

Ospite anche Zahra Ahmadi, attivista e imprenditrice afghana portata in salvo e fatta ricongiungere a Venezia con la famiglia, la quale parlerà nella giornata di sabato, data emblematica dell’11 settembre, 20 anni dopo. Molte le donne protagoniste di questo Festival dedicato proprio a loro.”

Gli argomenti in particolare, quali saranno?

“Il tema delle donne sarà articolato in quattro macro aree che saranno lavoro e welfare, cura della persona, ambiente, stereotipi di genere, ambito di grande rilevanza a livello sociale. Insieme a tutti questi studiosi e giornalisti affronteremo il tema del ruolo della donna nella società, in particolare quella italiana. Si andranno poi a toccare anche tutti i temi di attualità politica, tra cui la tragedia afghana e la scomparsa recente di Gino Strada.

Questo è un festival frutto della collaborazione di tanti soggetti, cittadini, istituzioni e associazioni, in particolare al Comune di Venezia e alla Camera di Commercio. Anche quest’anno torneremo ad animare le piazze e i luoghi di Mestre come facciamo ormai da 10 anni, nel rispetto delle norme e in sicurezza.”

Tu che sei deputato del PD, come hai vissuto il tema delle donne scarsamente rappresentate all’interno del partito?

“Ovviamente la questione ha dato luogo a diversi dibattiti, che hanno poi portato all’elezione di due capogruppo a Camera e Senato, rispettivamente Debora Serracchiani e Simona Malpezzi. Più in generale, noi siamo una forza politica che da sempre cerca di favorire l’elezione di rappresentanti femminili in tutte le assemblee istituzionali. Certo è che su questo c’è ancora tanta strada da fare, per tutti come per il mio partito. Possiamo quindi considerare episodi come questo una grande occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al tema del ruolo delle donne nella sinistra italiana” ha detto Nicola Pellicani.

Beninteso, la mia non voleva essere una domanda polemica. Mi chiedevo semplicemente come un partito come il quello di cui fai parte, con una storia così lunga di difesa dei diritti delle donne, possa avere ignorato un aspetto di questa importanza.

Come pensi si sia potuta creare una situazione del genere?

“Credo che in quel momento si sia commesso un grosso errore nella formazione del nuovo partito.  Chiaramente, è difficile che una persona possa maturare esperienze sufficienti per ricoprire questi ruoli se non le viene data la possibilità di esporsi e mettersi in gioco.  Per fortuna, da lì è poi scattato un dibattito interno per riequilibrare i ruoli nel parlamento.

Certo il Partito Democratico ha ancora passi avanti da fare, ma si tratta di un tema che accomuna tutta la società, non solo le istituzioni. Devono essere le donne protagoniste, non gli uomini a offrire loro l’opportunità di diventarlo. Motivo per cui non abbiamo commesso l’errore di portare al festival degli uomini a parlare di donne. Sarà infatti un tema trattato tanto da esponenti maschili quanto femminili, e di sensibilità politiche diverse, proprio perché si tratta di qualcosa di universale e che tocca tutti noi. Spero che questo possa essere un punto di partenza per arrivare a discuterne anche nella nostra cittàha detto Nicola Pellicani.

Sono pienamente d’accordo. Se le donne finiscono per parlare unicamente di se stesse senza un coinvolgimento della controparte maschile, il rischio è quello di isolarsi.

“Certo. Spero sia una grande occasione per riportare all’attenzione pubblica il tema del rapporto delle donne con la politica e la società contemporanea, che dove ne hanno avuto la possibilità hanno sempre portato storicamente un contributo fondamentale al miglioramento di questo paese.

Mi auguro che questo sia un festival capace di dare un apporto culturale come anche in termini di rigenerazione urbana. È importante che in questo momento i cittadini si riapproprino degli spazi pubblici, cominciando a riaffrontare la vita sociale dopo questi mesi drammatici. E che sia fatto certamente nel rispetto di tutte le norme, ma senza rinunciare al dialogo e al contatto umano.”

E sarebbe bello che questo spirito ricominciasse innanzitutto dal centro di Mestre, da cui ultimamente non arrivano segnali positivi.

“Concordo. I festival sono sempre stati un’occasione per aiutare la riqualificazione degli spazi coinvolti, oltre che per rimettere in moto l’economia cittadina che in questo momento sta affrontando un periodo di crisi.”

Grazie Nicola, sarà sicuramente un’edizione brillante come ogni anno.

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